Donare il plasma è, letteralmente, donare la vita. I farmaci plasmaderivati salvano, ogni giorno, milioni di pazienti affetti da malattie degenerative o invalidanti. Il plasma è una risorsa non replicabile in laboratorio, l’unico modo per ottenerlo è grazie alla sensibilità dei donatori. Sull’importanza del plasma si è espressa la dottoressa Simonetta Pupella, responsabile dell’area Tecnico-Sanitaria del Centro Nazionale Sangue.
Dottoressa Pupella, com’è andata la raccolta di plasma del 2022?
“I dati consolidati relativi all’anno 2022 ci dicono che la raccolta si è attestata su circa 843mila chili. Per rendersi conto di cosa voglia dire il dato, basti pensare che nel 2021 ne erano stati raccolti 19mila chili in più. La causa principale di questi numeri va sicuramente ricercata nell’impatto della variante Omicron, specie nei primi mesi dell’anno scorso. E proprio in quei mesi, esattamente in corrispondenza con i picchi di contagi attribuiti alla variante, si sono registrati dei crolli della raccolta”.
E come procede la raccolta nel 2023?
“Quanto al 2023 ovviamente è ancora troppo presto per tirare il proverbiale sospiro di sollievo e il Covid ci ha insegnato che la guardia va sempre tenuta alta. Tuttavia i numeri sono al momento positivi, addirittura superiori a quelli pre-Covid. La speranza è quindi che quello dell’anno scorso sia stato un caso isolato. Confermare questa tendenza a fine anno sarebbe un bel modo per premiare la generosità dei donatori ma anche l’impegno di tutto il sistema sangue italiano, dai servizi trasfusionali alle associazioni di volontari, che è stato costante anche nei momenti di maggiore difficoltà”.
Perché è importante donare il plasma?
“I medicinali plasmaderivati sono una risorsa strategica che trova sempre più applicazioni in medicina. Purtroppo il plasma raccolto in Italia non basta a soddisfare il bisogno nazionale di plasmaderivati. Questo costringe il nostro Paese a rivolgersi al mercato internazionale per comprare questi farmaci. Questo non è solamente antieconomico ma è anche rischioso per la salute dei pazienti perché – Il Covid ce lo ha dimostrato – il reperimento di questi farmaci non è scontato. In questi anni anche gli Stati Uniti, principale esportatore mondiale, hanno avuto problemi con la raccolta di plasma e questo si è tradotto in una minore produzione e in un aumento dei prezzi. Quello dell’autosufficienza del plasma resta uno dei grandi obiettivi del nostro sistema sangue”.
Donare il plasma fa bene?
“La donazione di plasma come quella di sangue, permette al donatore di tenere la propria salute sotto controllo, grazie agli esami che vengono effettuati a ogni donazione. Sarebbe poi particolarmente indicata per le donne in età fertile o per chi in genere soffre di bassi livelli di ferritina. La donazione di plasma, tramite plasmaferesi, lascia infatti invariati i livelli di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine”.
Quanto è utile la sensibilizzazione?
“Promuovere la donazione di plasma è importante e utile, specie perché molte persone associano la donazione al sangue e non sono neanche a conoscenza della possibilità di donare il plasma. Da questo punto di vista, grazie ai nuovi fondi e all’impegno del ministero della Salute, qualcosa si sta muovendo e credo che in futuro anche alla donazione di plasma verrà data la giusta importanza”.
Per sensibilizzare alla donazione del plasma, DonatoriH24 ha lanciato la campagna #DaMeate. Per aderire basta inviare un vostro videoselfie, introdotto dalla frase “Mi ha portato a donare…”, da completare come preferite. I video potranno essere inviati tramite messaggio privato alla nostra pagina Facebook o via mail all’indirizzo dameate.donatorih24@gmail.com.
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