Emergenza plasma, Firenze (Avis): “#DaMeaTe diffonde il valore del dono”

2022-08-17T18:44:45+02:00 28 Luglio 2022|Attualità|
di Francesca Franceschi

“C’è più che mai bisogno di sangue e plasma, il carburante del nostro sistema sanitario”. Sulla stessa linea del presidente Avis Regionale Puglia, Raffaele Romeo, si pone anche Claudia Firenze, presidente Avis Regionale Toscana che, insieme al coordinatore Opi (Ordine delle professioni infermieristiche) Toscana, Giovanni Grasso, ha inviato una lettera congiunta a tutti gli operatori sanitari affinché facciano al più presto una donazione di sangue o di plasma.

Un gesto, quello della donazione, tanto semplice quanto indispensabile affinché siano salvate molte vite. Specialmente durante la stagione estiva, periodo dell’anno tradizionalmente caratterizzato dalla mancanza di scorte. Ecco perché sensibilizzare diventa fondamentale: “La campagna #DaMeaTe lanciata da DonatoriH24 è molto utile e immediata per diffondere la cultura della donazione del sangue e del plasma, come Avis Toscana siamo felici di partecipare” — spiega Claudia Firenze.

Presidente, anche in Toscana, così come in Puglia, siamo in emergenza?

“La coperta, come si dice in termini colloquiali, è corta. La fase post pandemia, come tutti sappiamo, ha reintrodotto le attività sanitarie ordinarie che richiedono quantità importanti di sangue e plasma ma, in assenza di scorte, è facile prevedere quali saranno le conseguenze”.

Assemblea Avis Toscana, al centro Claudia Firenze

Qual è il fabbisogno toscano per il 2022?

“Il Centro Nazionale Sangue per il 2022 stima e parla di oltre 160.000 donazioni di sangue intero e quasi 74.000 chili di plasma, ottenibili da poco più di 30.000 donazioni. In estate, l’esperienza e i numeri lo dimostrano, il calo delle donazioni si fa sentire e quest’anno in modo particolare. C’è più che mai bisogno di sangue e plasma, il carburante del sistema sanitario, il pilastro sul quale si fondano gli interventi chirurgici programmati, le terapie oncologiche, il supporto alle malattie degenerative oltre a una buona parte delle attività dell’emergenza/urgenza”.

Quanto ha pesato la pandemia sulle donazioni? Può darci qualche dato?

“Durante la pandemia, in Toscana, abbiamo avuto circa 2.000 donazioni in meno ed è stata determinante la diminuzione di quelle di plasma. Il quadro che poi emerge confrontando i numeri del 2021 è critico, con risultati negativi sia in termini di donazioni che di donatori, così come si è ridotto il numero dei nuovi soci. Raffrontando il periodo gennaio – maggio 2021 con il medesimo arco temporale nel 2022 il trend ci informa che le donazioni sono calate di 3.205 unità (-6,7%). Il sangue registra una lieve flessione (-717 donazioni nel 2022 rispetto allo stesso periodo 2021), così come le donazioni multicomponent (- 240), ma a destare allarme è il crollo del plasma, con 2.248 donazioni che mancano all’appello. Accanto a questo, è da rilevare anche una discesa delle prenotazioni per donare: nel 2021 erano 46.450, contro i 45.461 dell’anno in corso (-2%), mentre le conferme delle prenotazioni sono state 40.405 un anno fa, rispetto alle 38.403 attuali. 

Quali sono gli altri fattori di questo calo?

“Diversi e influenzati da variegate circostanze dalle varie ondate del virus alla riduzione degli orari dei centri trasfusionali, a cui si aggiunge il calo di personale sanitario. Se siamo riusciti a farcela è grazie alla generosità dei tanti donatori toscani e alle forze messe in campo. In ogni caso queste cifre devono fornire uno spunto di riflessione su come organizzare la nostra attività nei prossimi mesi”.

L’andamento delle donazioni è uniforme in tutte le sedi della Toscana?

“No. Importante il risultato dell’Avis di Arezzo e di quella di Grosseto, che hanno trainato l’Area Vasta Sud Est, l’unica in cui risulta un incremento delle donazioni (+1,38%). Scendono del 3,5% rispetto al 2020 quelle dell’Area Vasta Centro, dove a preoccupare è soprattutto Prato (-7,7%), seguita dall’Empolese (-5,8%) e da Pistoia (-3,7%). Bilancio in positivo per l’area fiorentina, con un aumento del 2%. In calo anche l’Area Vasta Nord Ovest (-2,8%), in cui la Versilia si dimostra la zona in maggior sofferenza (-7%)”. 

Cosa significa carenza di sangue e dei suoi derivati?

“Una sconfitta per l’intera società: donare significa salvare delle vite. Da un lato potenzieremo la campagna di sensibilizzazione, sfruttando ogni mezzo possibile, dall’altro dovrà aumentare l’efficienza del sistema trasfusionale così da non disperdere gli sforzi dei donatori. Un dato che mi ha fatto piacere è la crescita delle donatrici nella fascia 18-25 anni, in controtendenza rispetto a ciò che riscontriamo nelle fasce di età più alte e che ci fa ben sperare per il futuro”.

Il 25 luglio ha inviato una lettera scritta insieme al coordinatore Opi Toscana Grasso. Qual era il messaggio?

“Abbiamo invitato i professionisti del sistema sanitario a effettuare una donazione di sangue o plasma. Un gesto di solidarietà, di consapevolezza civile, ma anche di profonda empatia umana. L’appello che abbiamo lanciato è un primo passo per dare concretezza alla collaborazione avviata nel maggio scorso tra Avis Toscana e il coordinamento regionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche della Toscana, nella consapevolezza che l’Ordine professionale e l’Associazione abbiano molto in comune, a partire dai valori che ci ispirano”.

Altri nodi da risolvere?

“L’esperienza ci ha insegnato, o meglio, abbiamo appurato che ancora oggi sulla plasmaferesi c’è poca o non adeguata conoscenza. Per la nostra esperienza a donare il plasma va chi è già donatore abituale di sangue. È difficile che una persona si avvicini a un centro trasfusionale o a una delle nostre sedi per donare spontaneamente il plasma. A tal proposito abbiamo invitato con una apposita campagna di Avis Nazionale a donare in doppio…”.

La campagna di Avis Toscana “Dona in doppio”

Di cosa si tratta?

Dona in Doppio sta prendendo sempre più forma nell’ottica di valorizzare la promozione sull’area costiera della Toscana. Anche quest’estate saranno messe a disposizioni le polo di salvataggio con il simbolo Avis, finalizzate a diffondere il messaggio e il nostro logo negli stabilimenti balneari e nei centri estivi dotati di piscina.
Queste polo sono state pensate e prodotte per gli operatori di salvataggio, e in quanto tali autorizzate dalla Direzione Marittima della Toscana, affinché si possa coniugare il salvataggio delle vite in mare con il salvataggio delle vite che hanno bisogno di sangue e plasma”.

Proprio per contribuire all’obiettivo dell’autosufficienza di plasma e sensibilizzare il maggior numero di persone alla donazione, la nostra testata ha lanciato la campagna #DaMeaTe (qui tutti i dettagli). Che ne pensa di questa iniziativa?

“Trovo sia molto utile per sensibilizzare al valore del dono. Come Avis Regionale abbiamo coinvolto la consulta giovani che proprio in questi giorni sta realizzando dei video per prendere parte alla vostra iniziativa molto utile e immediata per diffondere la cultura della donazione del sangue e del plasma. Molti donatori ci stanno mettendo la faccia e adesso anche io farò un video dato che, anche il mio, è un esempio tangibile della campagna di Donatorih24”.

Può dirci di più?

“Su 85 donazioni che ho fatto solo 3 sono state di sangue perché le restanti 82 sono state di plasma. Io sono magrissima, soffro di pressione bassa e, per motivi di salute, posso donare in larga misura solo plasma. Ma molte persone non lo sanno, c’è poca conoscenza o, forse, come nel caso anche della vostra campagna, c’è bisogno di sensibilizzare ancora di più su questo tema. La normativa dice che ogni 14 giorni si potrebbe donare plasma. Ed è bene che le persone sappiano che 4-5 volte all’anno o perfino di più, se ci sono i requisiti e in determinate condizioni, possono donare il plasma. Io in un anno talvolta sono riuscita a donarlo anche in numero maggiore”.

Donare perché?

“Perché con pochi minuti si salvano vite. Quest’estate è complicata e la carenza si fa già sentire. Per questo ci rivolgiamo direttamente ai toscani: donate, donate, donate, perché se non ci impegniamo tutti ognuno di noi può stare peggio”.

Chi volesse partecipare alla campagna #DaMeaTe può farlo registrando un breve video autoprodotto, da iniziare con la frase Quando dono penso che…”, completandola poi con ciò che si ritiene importante, utile, appropriato per l’iniziativa. È possibile inviare i video via mail all’indirizzo dameate.donatorih24@gmail.com o via whatsapp al numero 393 401 2016.

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