Bertelli (Avis Liguria): “#DaMeaTe sensibilizza alla cultura del dono”

2022-12-27T13:47:02+01:00 12 Dicembre 2022|Attualità|
di Francesca Franceschi

“#DaMeATe sensibilizza, in modo immediato, alla cultura del dono”. A parlare, è Sergio Bertelli, presidente di Avis Liguria. Con lui, abbiamo provato a tracciare l’andamento delle donazioni di sangue e plasma cercando di cogliere, soprattutto, gli ulteriori sforzi necessari da compiere per migliorare in termini di raccolta.

Presidente, che bilancio possiamo tracciare della stagione estiva appena trascorsa? Come sta la Liguria dal punto di vista delle scorte ematiche e di plasma?

“Il bilancio estivo dell’andamento di donazione di sangue intero e di plasma è sicuramente positivo, soprattutto se rapportato ai due anni passati. La stretta collaborazione tra tutte le parti in causa, Regione, politica, Crs, associazioni di donatori Avis e Fidas, concretizzatasi con la compagna estiva di sensibilizzazione alla donazione, ma soprattutto l’opera dei donatori, hanno consentito di avere trend di crescita sia nella raccolta di sangue intero che di plasma”.

Può darci qualche numero?

“Parliamo di circa il 3% di incremento nella raccolta di sangue intero e di circa lo 0,9% di incremento nella raccolta di plasma rispetto al 2021. Non dico che siamo soddisfatti perché si può e si deve sempre fare di più ma, certamente, abbiamo congiuntamente proposto una campagna estiva di sensibilizzazione alla donazione molto efficace e diffusa che ha avuto un richiamo capillare e proficuo sul nostro territorio”.

La vostra regione è autosufficiente?

Sergio Bertelli

“La Liguria è attualmente autosufficiente per la raccolta di sangue intero e, anzi, in alcuni periodi dell’anno può supportare anche le carenze presenti in altre regioni. Di questo siamo molto orgogliosi e, con spirito solidaristico, ben felici di fare la nostra parte per aiutare chi ha bisogno. Allo stesso modo devo dire che, anche nei periodi più difficili e di carenza, sul nostro territorio regionale per fortuna non abbiamo registrato criticità importanti e neppure fortunatamente rallentamenti significativi dell’attività chirurgica programmata”.

L’emergenza sanitaria correlata al Covid-19 ha causato arresti nelle scorte?

“La pandemia non ha fortunatamente penalizzato l’attività di raccolta: i donatori non si sono mai tirati indietro, anzi, nel corso della prima ondata, la raccolta ha toccato picchi da record. Colgo l’occasione per ringraziare i donatori, ma soprattutto il personale sanitario e volontario che nella primavera del 2020, quando i dispositivi di protezione individuale erano introvabili e la malattia aveva tassi di mortalità importanti, andava nelle piazze e nelle strade per dare continuità all’attività di raccolta mettendo a rischio la propria salute. Purtroppo questo aspetto non è mai stato adeguatamente sottolineato a sufficienza e, invece, si è rivelato fondamentale”.

Che mi dice invece del plasma?

“Entrando nel merito dell’attività di raccolta, segnalo come la donazione di plasma ci veda particolarmente impegnati nell’ultimo periodo per dare un’ulteriore spinta. Il plasma è importante quanto il sangue intero, in quanto consente la produzione di alcuni farmaci plasmaderivati che sono indispensabili nella cura di alcune gravi patologie. Insieme a Fidas, abbiamo sottoscritto un accordo con Regione e Crs, facente parte della nuova convezione tra assessorato regionale alla sanità ed associazioni, finalizzata ad incrementarne la raccolta sul territorio. La donazione di plasma è tecnicamente più complessa rispetto a quella di sangue intero e richiede l’utilizzo di un particolare macchinario separatore che, oltre ad essere particolarmente costoso, non è di facilissima movimentazione. Ecco che anche noi come Avis ci siamo impegnati per far sì che la raccolta di plasma venga effettuata in centri di raccolta fissi associativi distribuiti in modo capillare sul nostro territorio dove, fino a pochi mesi fa, si raccoglieva solo sangue intero”

Come vi siete mossi per divulgare questo messaggio?

“Invitiamo i donatori a recarsi ai centri associativi fissi di raccolta. E questo accade per una serie innumerevole di ragioni. In primis perché sono più comodi sia per presenza capillare di operatori sanitari ma anche per motivi di logistica: potrei citare, a titolo di esempio, la comodità dei parcheggi rispetto ad alcuni centri trasfusionali, ma anche tante altre piccole cure e accortezze che invogliano i donatori a fare la loro parte per un bene superiore e nobile quale, appunto, il dono. Naturalmente tutte le azioni e le campagne di sensibilizzazione sono fondamentali e gli obiettivi che, come Avis Liguria, ci siamo posti per il prossimo triennio sono molto ambiziosi. Ma siamo consapevoli che, con la collaborazione delle altre parti in causa, si possano raggiungere tante e belle cose insieme”.

Che ne pensa della nostra campagna #DaMeaTe?

“Ho guardato con molto interesse la vostra campagna informativa: ottima per immagini, musica e capacità di trasmettere il messaggio. #DaMeATe sensibilizza, in modo immediato, alla cultura del dono. Anche noi, con la nostra campagna regionale, abbiamo contribuito – grazie all’intervento di giovani donatori Avis – a raccontare le emozioni provate durante la donazione. Non solo. Abbiamo provato a far esternare le motivazioni che li spingono ad essere donatori periodici e le sensazioni provate nella consapevolezza di essere fondamentali per la salute di altre persone. Come AVIS Liguria certamente sosterremo la vostra campagna”.

Per aderire alla campagna #DaMeaTe basta inviare un breve video autoprodotto, da iniziare con la frase “Quando dono penso che…”, completandola poi con ciò che si ritiene importante, utile, appropriato per l’iniziativa. È possibile inviare i video via mail all’indirizzo dameate.donatorih24@gmail.com, via Whatsapp al numero 393 401 2016 o come messaggio privato alla nostra pagina Facebook.

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