Campagna di Farmindustria sul plasma: “Il sangue è vita, per alcuni lo è due volte”

2022-11-28T11:18:40+01:00 24 Novembre 2022|Ricerca|

“Per tutti il sangue è vita, ma per alcune persone lo è due volte”. L’associazione delle imprese del farmaco, presieduta da Marcello Cattani, ha lanciato la sua campagna sulle cure plasmaderivate (qui il link del canale Youtube dedicato) riuscendo a raggiungere i sette milioni di utenti. Numeri eccezionali che sottolineano l’importanza, e di quanto ci sia bisogno, dei farmaci salvavita che vengono creati grazie alle donazioni del plasma.

Video dal canale Youtube di Farmindustria

Il sangue è composto da circa il 55% dal plasma che è alla base di terapie che curano patologie gravi, molte rare, e quasi sempre mortali: immunodeficienze, emofilia, malattie neurodegenerative rare o del fegato, rappresentano una parte delle patologie che colpiscono in Europa circa un milione di persone. Se per tutti questi pazienti oggi esiste una cura è proprio grazie ai progressi della scienza che, nel plasma, ha scoperto una base essenziale per produrre i farmaci.

Video dal canale Youtube di Farmindustria

I social (qui il link dell’account Instagram) sono il vettore del messaggio lanciato da Farmindustria, una comunicazione agile e incisiva con un significato che coinvolge la vita di ognuno. Già dal concepimento. Tra le patologie che è possibile curare agevolmente grazie ai plasmaderivati, vi è infatti la malattia emolitica del feto e del neonato (quando il gruppo sanguigno della madre non corrisponde a quello del nascituro, i suoi globuli rossi vengono attaccati dagli anticorpi della madre). Oggi è possibile prevenire questa condizione con la somministrazione di immunoglobuline anti-Rh durante la gravidanza e immediatamente prima del parto.

Video dal canale Youtube di Farmindustria

Il plasma è un prezioso alleato per tutto il corso della vita di una persona e non è possibile ricrearlo in laboratorio, per questo è importantissimo donarlo. Basti pensare che rappresenta l’unica risorsa per trattare malattie fortemente invalidanti come le neuropatie disimmuni (ad esempio la sindrome di Guillain-Barrè), l’emofilia (deficit nella coagulazione), immunodeficienze ed epatite B, tutte patologie dalle quali non sempre è possibile guarire del tutto ma grazie ai farmaci plasmaderivati chi ne è affetto può godere di una qualità di vita paragonabile a quella di una persona sana.

Video dal canale Youtube di Farmindustria

Anche DonatoriH24 ha scelto di fare la sua parte, per sensibilizzare alla raccolta del plasma, lanciando la campagna, #DaMeaTe. Per aderire basta inviare un breve video autoprodotto, da iniziare con la frase “Quando dono penso che…”, completandola poi con ciò che si ritiene importante, utile, appropriato per l’iniziativa. È possibile inviare i video via mail all’indirizzo dameate.donatorih24@gmail.com, via Whatsapp al numero 393 401 2016 o come messaggio privato alla nostra pagina Facebook.

GUARDA: Tutti i video dei donatori

LEGGI: L’intervista al referente nazionale sangue della Croce Rossa

LEGGI: L’intervista al presidente di Avis Val D’Aosta

LEGGI: L’intervista alla presidente di Avis Trentino

LEGGI: L’intervista alla presidente di Avis Molise

LEGGI: L’intervista alla presidente di Avis Veneto

LEGGI: L’intervista al presidente di Avis Marche

LEGGI: L’intervista all’esperto del Comitato regionale sangue Sicilia

LEGGI: L’intervista al presidente di Avis Veneto

LEGGI: L’intervista al presidente di Avis Marche

LEGGI: L’intervista al presidente di Avis Calabria

LEGGI: L’intervista alla presidente di Avis Toscana

LEGGI: L’intervista al presidente di Avis Puglia

LEGGI: L’intervista al presidente di Avis Emilia-Romagna

LEGGI: L’intervista al presidente di Avis Sicilia

LEGGI: L’intervista al presidente di Avis nazionale

GUARDA: Il video della campagna #DaMeaTe

LEGGI: #DaMeaTe, le associazioni: “Senza il plasma la prospettiva di vita è una non vita”

LEGGI: #DaMeaTe, al via la campagna di DonatoriH24. Perché donare il plasma è donare la vita

LEGGI: #DaMeaTe, con la plasmaferesi si può donare di più

LEGGI: #DaMeaTe, i donatori raccontano la loro mobilitazione