“Centralizzare la produzione per migliorarla”. Il workshop sul plasma

2023-02-22T12:21:13+01:00 20 Febbraio 2023|Attualità|

Il sistema trasfusionale si conferma assolutamente sicuro e di qualità, adesso bisogna concentrarsi sulle lacune individuate, in primo luogo, sulla cronica mancanza di personale sanitario che inficia le raccolte sangue.

È quanto emerso dal workshop su qualità e sicurezza del sistema trasfusionale siciliano che si è svolto all’Astoria Palace hotel di Palermo nei giorni 17 e 18 febbraio. La tavola rotonda, sostenuta dall’assessorato regionale alla Sanità, è stata moderata da Renato Messina e Giacomo Scalzo e ha avuto come relatori i principali attori del sistema sangue isolano, dirigenti della Kedrion Biopharma (leader italiano nella produzione di farmaci plasmaderivati), ha partecipato anche il presidente di Avis nazionale, Gianpietro Briola.

“Dal dibattito è emerso che la qualità e la sicurezza del sistema sangue regionale è ai massimi livelli – spiega Domenico Alfonzo, consulente del tavolo tecnico del Centro regionale sangue – ciò che manca sono medici e infermieri che si dedichino all’attività trasfusionale. Spesso, nella nostra isola, in un punto di raccolta è presente un solo medico che deve occuparsi di tutto l’iter, con l’andare del tempo ciò diventa sempre più faticoso e insostenibile”.

Il pubblico del workshop

Al fine di alleggerire la mole di lavoro per il personale trasfusionale e per le associazioni, la proposta è quella di individuare un unico (massimo due) punto in Sicilia dove concentrare l’attività di produzione. “Dal workshop – spiega Alfonzo – è emersa l’importanza di centralizzare l’attività di lavorazione del sangue, in questo modo personale sanitario e associazioni dovrebbero occuparsi esclusivamente delle attività di raccolta e di sensibilizzazione sul territorio”.

Domenico Alfonzo

Un altro intralcio alla plasmaferesi è la mancanza di macchinari. “La distribuzioni dei macchinari per la raccolta del plasma – continua il consulente del Crs – è un po’ a macchia di leopardo. Sono stati stanziati fondi per l’acquisto di nuovi macchinari, contiamo in queste modo di facilitare l’operatività di aziende e associazioni”.

Come rispondono i giovani siciliani alle raccolte sangue? “C’è una buona percentuale di ragazzi tra i 18 e i 25 anni che donano – chiosa Alfonzi – ma anche in questo caso la casistica va a macchia di leopardo. Dove sono presenti le strutture e le attività di sensibilizzazione, specialmente nelle scuole, la percentuale di donatori è buona, crolla invece dove mancano questi fattori”.

Per sensibilizzare alla donazione del plasma DonatoriH24 ha lanciato nei mesi scorsi la campagna #DaMeaTe, l’iniziativa si è conclusa con un grande successo raggiungendo gli oltre cinque milioni di utenti.

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