Raccolta plasma in negativo, l’allarme del Centro Nazionale Sangue

2023-02-02T16:36:59+01:00 17 Gennaio 2023|Attualità|

Il 2022 non ha portato buone nuove sulla raccolta plasma. Il bilancio di fine anno, registrato dal Centro Nazionale Sangue, riporta che ne sono stati raccolti 842.949 chilogrammi, circa 20mila in meno rispetto al 2021, quando l’asticella si era fermata a quota 862.401. Il calo, in termini percentuale, è stato del 2.3%.

I numeri sono più bassi anche del 2020, quando i mesi di lockdown si erano abbattuti con effetti negativi su tutto il sistema sanitario nazionale.  

Secondo il Centro Nazionale Sangue “la causa principale del crollo della raccolta è ascrivibile all’andamento dell’epidemia di Covid e in particolare alla variante Omicron. In corrispondenza dei picchi di contagi segnalati a gennaio, aprile e luglio infatti sono corrisposte brusche frenate nella raccolta di plasma (rispettivamente -10%, -13% e -6.7% rispetto all’anno precedente). Nonostante l’impegno messo in campo ogni giorno, i servizi trasfusionali devono fare i conti con una grave carenza di personale, che incide inevitabilmente anche sulle attività di raccolta di sangue e plasma”.

I dati, dopo la ripresa registrata nel 2021, allontanano l’Italia dall’obiettivo autosufficienza. Per soddisfare il fabbisogno di medicinali plasmaderivati, il nostro Paese si è rivolto mercato estero, principalmente quello degli Stati Uniti.

“Questo – continua il Cns – ha comportato da un lato un aumento dei prezzi di questi prodotti e dall’altro il rischio che in futuro sarà difficile reperire farmaci utilizzati largamente anche in terapie salvavita”.

previsioni
Vincenzo De Angelis

“Il plasma è una risorsa fondamentale per il sistema sanitario nazionale – spiega Vincenzo De Angelis, direttore del Centro Nazionale Sangue – eppure sono ancora in pochi a essere a conoscenza della sua importanza. Contrariamente ai globuli rossi, l’Italia non è autosufficiente per il plasma e questo ci espone a dei rischi che, come ci ha fatto capire il Covid, sono meno ipotetici di quanto non ci aspettassimo. Fortunatamente la generosità degli italiani non è mai venuta meno, neanche nei momenti più bui della pandemia, e ci sono intere categorie di potenziali donatori che sarebbero ideali per il plasma, chi ha il gruppo sanguigno AB per esempio, o le donne, per un minore impatto su riserve di ferro e sui valori di emoglobina. Alla fine basterebbe solo uno sforzo in più da parte di tutti gli attori del sistema”.

Per sensibilizzare alla donazione del plasma, DonatoriH24 ha lanciato la campagna #DaMeaTe che ha superato i cinque milioni di utenti raggiunti. Moltissime sono state le adesione provenienti da tutta Italia, sia dai donatori, sia da chi è affetto da patologie curabili grazie al plasma.

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