DDL Concorrenza: accettati gli emendamenti, ora l’iter di approvazione

2022-05-27T15:17:34+02:00 27 Maggio 2022|Attualità|
ddl di Giancarlo Liviano D'Arcangelo

Sul DDL Concorrenza è passata la linea di Avis: dono gratuito senza ambiguità né giri di parole che paventassero aperture verso eventuali rimborsi.

La Commissione Industria del Senato ha infatti votato gli emendamenti all’articolo 17 del Disegno di Legge Concorrenza, approvando gli emendamenti su cui le forze politiche si erano trovate d’accordo.

Si tratta di una bella notizia.

Il fondamento etico del dono italiano che rende il nostro sistema trasfusionale tra i più efficienti del mondo è stato salvaguardato, e ora al DDL non resta che completare l’iter di approvazione, che dovrebbe avvenire in tempi abbastanza brevi, andando al voto in Aula in prima lettura dall’inizio della prossima settimana per poi passare all’esame della Camera.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva infatti chiesto espressamente alla presidente del Senato Casellati, di approvare tutto entro la fine di maggio.

Quanto la politica – inaspettatamente con grande compattezza al di là degli schieramenti –  abbia abbracciato le posizioni di Avis sull’esigenza di eliminare ogni forma di ambiguità linguistica nel DDL, lo abbiamo sottolineato qualche settimana fa, pubblicando la lista completa degli emendamenti la testo originale con i rispettivi autori, un resoconto che si può leggere al link in basso:

Ora, dopo il voto della Commissione industria, gli emendamenti approvati definiscono in modo nitido e preciso che il plasma raccolto dai servizi trasfusionali italiani debba provenire esclusivamente dalla donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue umano e dei suoi componenti.

ddl

Il presidente di Avis Gianpietro Briola

Per Avis nazionale si tratta sicuramente di un ottimo risultato.

Ne suo discorso in Senato, il presidente Gianpietro Briola si era infatti espresso così: “A tutela dell’etica del dono, chiediamo venga specificata all’art. 1 in: provenire “esclusivamente da donatori volontari e gratuiti, non rimborsati né remunerati”. Inoltre, per difendere la proprietà pubblica del sangue e del plasma, nonché dei prodotti intermedi della lavorazione, sarebbe opportuno rivedere la norma del Disegno di Legge Concorrenza, modificando il comma 3 dell’articolo 17 in modo da mantenere la terminologia utilizzata nell’attuale quadro normativo, che autorizza la lavorazione negli “stabilimenti (…) in cui il plasma raccolto non è oggetto di cessione a fini di lucro” anche a valle della donazione”.

Ecco, al link in basso, il testo completo dell’audizione di Briola, una perfetta fotografia dei dialoghi che hanno portato alla versione definitiva del documento.

Un passo importante, dunque, è stato compiuto. Ma naturalmente non dovrà essere né l’unico né l’ultimo.

Come abbiamo visto ieri, i dati della raccolta plasma del mese di aprile sono davvero negativi, con un calo del -13,3% che conferma un trend mai invertito da inizio dell’anno. Urge un cambio di rotta, per riportare i donatori nei centri trasfusionali.

Le criticità ormai le conosciamo: orari più duttili, servizi migliori, giusto impiego di personale sono passaggi estremamente necessari che potranno concretizzarsi anche a partite dalle risorse che metterà a disposizione lo stesso DDL.

A nostro parete, tuttavia, non si può prescindere da una campagna mainstream di ampia portata e destinata al pubblico più ampio, che spieghi quanto l’autosufficienza ematica sia da considerare a tutti gli effetti un obiettivo strategico nazionale.