Emergenza sangue a Milano, appello ai donatori: ”Calo nelle associazioni”

2020-03-06T10:09:14+01:00 6 Marzo 2020|Donazioni|
Roma ospedali di Laura Ghiandoni

“Quasi tutte le associazioni sono in calo rispetto alla raccolta sangue, plasma e piastrine” Antino Carnevali, presidente della Fidas di Milano, racconta gli ultimi aggiornamenti nel mondo della raccolta sangue nella metropoli lombarda: “Noi della Fidas abbiamo in convenzione la maggior parte degli ospedali della città e in generale il trend è sicuramente negativo“.

La gravità della situazione è confermata da Laura Galastri, direttrice sanitaria dell’Avis del capoluogo lombardo che in un articolo per il Fattoquotidiano.it, ha spiegato quali sono i pronostici al negativo per il mese di marzo: “Abbiamo calcolato che in 3 settimane e mezzo perderemo circa, rispetto all’anno scorso, 700 unità di sangue– e aggiunge che il problema è soprattutto dato dalle piastrine -perché hanno una durata di 5 giorni, quindi non si può far fede sulle scorte”.

Anche il Policlinico della città ha accusato fortemente la crisi nell’ultimo periodo. Commenta gli ultimi avvenimenti Alessandra Berzuini, dirigente del centro trasfusionale: “Nei giorni dal 21 al 24 febbraio, dopo che sono stati scoperti i focolai nel nord Italia, c’è stato un calo delle donazioniquasi al 40%, meno della metà di chi regolarmente si presentava. Tanti avevano paura di contrarre il nuovo ceppo di coronavirus attendendo nella sala dell’ospedale- e aggiunge -la paura non era giustificata in quanto il centro trasfusionale è un padiglione a parte rispetto al resto dell’ospedale, ed è frequentato da soggetti sani”.

Il Policlinico è una delle rare realtà milanesi in miglioramento: “Ultimamente c’è stata una discreta affluenza di donatori, molti hanno ascoltato l’appello rivolto del professore Girolamo Sirchia ai volontari dell’Associazione amici del Policlinico, il numero delle donazioni è ritornato a salire”.

A proposito del coronavirus la dottoressa commenta le misure prese dalle istituzioni: “Sono comprensibili, il coronavirus è un virus che ha mutato patrimonio genetico, quindi non è da sottovalutare”. Invece riguardo alla psicosi collettiva: “Il panico non è giustificato. Qualora non ci sia un contatto diretto con una persona malata o che presenta sintomi respiratori non c’è indicazione a usare le mascherine” e conclude: “Tutti i centri trasfusionali seguono le rigorose indicazioni fornite e aggiornate periodicamente dal Centro nazionale sangue“.