Sofia, vent’anni e l’amore per il dono grazie alle pagine di un libro

2022-02-09T13:42:14+01:00 24 Aprile 2020|
di Sofia Moretti

Sono Sofia, una studentessa di vent’anni, donatrice Avis a Cernusco sul Naviglio dal 2018. A differenza di molti altri, ho iniziato a pensare di voler donare il sangue quando ero ancora piccola. Vedevo mio padre che puntualmente  andava a donare il sangue ogni tre mesi e decisi che un giorno sarei diventata donatrice anch’io. Appena compiuti i 18 anni, avevo già in mente di iniziare il mio percorso, ma decisi di aspettare ancora. Un libro in particolare ha mosso la mia coscienza, “Pappagalli verdi” di Gino Strada.

In quelle pagine sono presenti ricordi del suo operato in Iraq, e viene raccontata la situazione drammatica degli ospedali da campo. Il sangue non bastava, avevano solamente poche sacche, mentre i morti arrivavano a centinaia e i medici erano dunque costretti ad applicare il “triage” per selezionare quelli con più probabilità di sopravvivere. Questa lettura mi ha fatto riflettere, ho deciso che avrei voluto contribuire anch’io, pur sapendo che certo non avrei cambiato le cose. Allora ho iniziato di compilare il format online sul sito di Avis e ho inoltrato la mia domanda per farne parte. Dopo poco più di un mese, e aver fatto tutti gli accertamenti in ospedale, sono diventata donatrice a tutti gli effetti.

Ammetto di non aver un bel ricordo della mia prima donazione, poiché le mie vene dopo un po’ hanno smesso di pompare sangue e ho quindi dovuto donarne una quantità inferiore. Al momento ci sono rimasta male, ma dopo le belle parole delle infermiere che mi rassicurarono, ho sentito una sensazione di felicità indescrivibile. Sapevo che il mio gesto, seppur esiguo, sarebbe stato utile a qualcuno.

È bello sapere che la propria azione può essere fondamentale per alcune persone. Spesso sento i miei coetanei dire: “Ma perché dovrei farlo?”. La mia risposta è che un giorno potrebbe capitare a tutti di dover essere nelle condizioni di ricevere una trasfusione, a seguito di un intervento per esempio, oppure potrebbe capitare a un nostro caro. In questo momento soprattutto è fondamentale donare, senza aver paura, in modo da poter dare il nostro contributo a questa estenuante lotta contro il Coronavirus.