Come mio padre, salvo le vite donando il sangue. Tutto è cominciato quando ero bambina, vedendo lui che, ogni volta, dopo aver donato il sangue, tornava a casa con sacchetti di arance e cioccolata. Mi sono sempre chiesta perché glieli dessero e un giorno lo domandai proprio a lui che, facendomi sedere sulle sue ginocchia, mi rispose: “Quando vado a donare il sangue salvo due vite. C’è sempre qualcuno che aspetta il mio sangue, un bambino, una signora o un signore. Ogni giorno tante persone aspettano che doniamo”.
E poi mi disse un’altra cosa: “Tu e io, Elwira, siamo speciali perché il nostro sangue è lo 0 negativo. Siamo come oro“. Da quel giorno decisi di diventare come mio papà: un’eroina.
Ancora oggi anche io dono il sangue e salvo vite: è un piccolo gesto, ma che mi rende felicissima e orgogliosa di me stessa. Con pochissimo tempo compio un gesto che dà speranza di vita e cure a tante persone e sono convinta che questo sia il regalo più prezioso che una donna o un uomo possa ricevere: la vita, una nuova speranza.