Aiutare gli altri, impegno sociale, prevenzione
Ecco cosa spinge le persone a diventare donatori

2019-06-17T10:38:35+02:00 16 Giugno 2019|Personaggi|
di Emiliano Magistri

“Ho iniziato a donare il sangue per saltare una lezione quando ero al liceo. Poi ho capito l’importanza che un semplice gesto rappresenta per gli altri”. Emanuele Gelli è di Pistoia ed è uno dei volontari che, in occasione delle celebrazioni del World Blood Donor Day, hanno voluto spiegare a DonatoriH24 come e perché hanno deciso di compiere questa scelta.
“Ascoltare le testimonianze di persone che, nella propria vita, si sono sottoposte a oltre 700 trasfusioni – prosegue Emanuele – ha rappresentato l’incentivo migliore per continuare. Bisogna capire che dedicare una piccolissima parte del proprio tempo alla raccolta di sangue, significa contribuire a salvare vite umane“.

Emanuele Gelli

Giorgio Piccioli ha 53 anni e vive a Fivizzano, in provincia di Massa Carrara. Lo scorso aprile ha tagliato il traguardo delle 200 donazioni: “Ho deciso di diventare donatore perché, quando si ha la possibilità, è bello poter aiutare gli altri. Durante gli anni passati, per questioni familiari, mi sono reso conto di quante trasfusioni fossero necessarie per i malati di leucemia. Garantire scorte di sangue significa dare speranza di vita a tanti pazienti”. Il prossimo 17 giugno, Giorgio si presenterà nel centro trasfusionale per donare il plasma.

Giorgio Piccioli durante la sua 200esima donazione. La prima da sinistra è Ilaria Achilli, con l’attestato della sua prima donazione

“Donare il sangue per me è un impegno sociale, è quasi uno scopo di vita“. Spiega così, Silvio Arrusicato, di Marsala, la sua scelta di diventare donatore: “La prima volta fu durante il servizio militare a Taranto nel 1988. Da lì non mi sono più fermato. Eventi come la Giornata mondiale del donatore sono importanti – prosegue -, ma andrebbero organizzati più spesso. Smuovere la coscienza delle persone è fondamentale, ma nonostante gli sforzi che anche qui a Marsala produciamo, non sempre otteniamo riscontri soddisfacenti”. Lo scorso marzo, Silvio ha effettuato la 110ª donazione.

Donatori e residenti di Reggio Calabria davanti alla targa della piazza intitolata ai Volontari del sangue

“Sono donatore perché aiutare il prossimo con un piccolo gesto non costa nulla“. Spiega così la sua scelta, Marco Nisticò di Reggio Calabria. Che poi ha un motivo in più per festeggiare, in questi giorni, il World Blood Donor Day: “L’Avis comunale ha festeggiato 65 anni e, nel weekend, una piazza della città è stata intitolata proprio ai donatori di sangue. La giornata mondiale è un appuntamento per incentivare le persone ad avvicinarsi a questo mondo”.

Silvio Arrusicato

Lucia e Rosa Minonni sono due sorelle gemelle. Vivono a Scanzano Jonico, in provincia di Matera, dove sono volontarie della Fidas locale. Nonostante la giovane età (hanno 32 anni), hanno da poco superato, insieme, le 100 donazioni: “Abbiamo compiuto questa scelta perché si tratta di un gesto piccolo che può aiutare tante famiglie – spiega Lucia -. E non ragionando solo in funzione di casi eccezionali. Bisogna donare pensando alla quotidianità“. La Giornata mondiale ha rappresentato l’occasione anche per organizzare un’altra raccolta straordinaria pomeridiana: “Siamo molto soddisfatti perché, dopo quella del 31 maggio, siamo riusciti a far sì che, un’altra giornata, permettesse di rafforzare le scorte in vista del periodo estivo”, conclude Rosa.

Rosa e Lucia insieme dopo la centesima donazione

Come Giorgio Piccioli, anche Ilaria Achilli arriva da Fivizzano. Ha compiuto 18 anni lo scorso 4 aprile e, esattamente 20 giorni dopo, ha effettuato la sua prima donazione: “Ho deciso di iniziare perché sono consapevole che, da questa scelta, dipendono le vite di tante persone. Si tratta di un gesto prezioso che mi fa sentire utile agli altri”.

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