Promuovere il modello del nostro sistema sangue
Sarà l’Italia a ospitare il World Blood Donor Day 2020

2019-05-31T17:16:48+02:00 31 Maggio 2019|Primo Piano|
di Emiliano Magistri

Promuovere in tutto il mondo il modello del sistema sangue italiano che, grazie alla donazione volontaria e gratuita, garantisce terapie salvavita a tutti i pazienti che hanno bisogno. Con questo obiettivo il nostro Paese ospiterà l’evento globale dell’edizione 2020 del World Blood Donor Day (la Giornata mondiale del donatore di sangue) che, dal 2004, l’Organizzazione mondiale della sanità festeggia ogni 14 giugno (in quanto giorno di nascita del biologo austriaco Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni).

Il presidente di Avis, Gianpietro Briola

La conferma che la nostra nazione succederà al Ruanda, che ospiterà l’edizione 2019, giunge proprio dall’Oms: la candidatura era stata presentata lo scorso dicembre da ministero della Salute, Centro nazionale sangue e associazioni e federazioni di donatori. Adesso spetterà all’Italia realizzare la campagna di comunicazione ufficiale e organizzare eventi scientifici legati alla promozione della cultura della donazione. Il prossimo 14 giugno, a Kigali, il “passaggio di consegne” al termine delle celebrazioni del World Blood Donor Day 2019.

Il presidente di Fidas Nazionale, Aldo Ozino Caligaris

A differenza di altre nazioni, il sistema sangue italiano, che si basa su attività completamente volontaria, può contare su un numero di donatori che supera il milione e 700 mila, di cui 1 milione e 300 mila periodici e oltre 300 mila alla prima donazione. A livello statistico, dati ufficiali parlano di una donazione di sangue ogni 10 secondi che permette di effettuare trasfusioni a circa 1745 pazienti al giorno e di garantire terapie con farmaci plasmaderivati a migliaia di persone quotidianamente. Come ha spiegato il direttore generale del Centro nazionale sangue, Giancarlo Liumbruno, “la nostra candidatura ha impegnato tutti i protagonisti di questa realtà dal ministero ai pazienti, passando per le associazioni di volontari e le società scientifiche. La vittoria dell’Italia rappresenta un’occasione ulteriore per ribadire l’importanza della cultura del dono che rappresenta una delle nostre eccellenze“.

Il presidente di Fratres, Sergio Ballestracci

Con una nota congiunta, hanno commentato la notizia anche Gianpietro Briola, Aldo Ozino Caligaris, Sergio Ballestracci e Paolo Monorchio, rispettivamente presidenti nazionali di Avis, Fidas, Fratres e referente nazionale sangue della Croce Rossa Italiana: “Poter ospitare il World Blood Donor Day significa dire grazie al milione e 700 mila donatori italiani che, senza ricevere nulla in cambio sotto il profilo economico, perseguono la loro scelta solidale e volontaria garantendo cure e assistenza ai pazienti”.

Il ministro della Salute, Giulia Grillo

“L’Oms ha apprezzato l’autorevolezza e l’efficacia della proposta italiana – ha dichiarato il ministro della SaluteGiulia Grillo -. L’assegnazione dell’evento globale è un riconoscimento alla qualità del nostro sistema sangue e alla generosità dei nostri donatori, che insieme riescono a garantire l’autosufficienza all’Italia sia per gli interventi urgenti, che per migliaia di pazienti che dipendono quotidianamente dalle trasfusioni e dai medicinali plasmaderivati. Il successo arriva a pochi giorni dall’approvazione da parte dell’Oms della risoluzione italiana sui farmaci, ed è un segno ulteriore della considerazione di cui gode il nostro Paese per le politiche della salute”.