“Prima un automatismo, poi una gara, infine la consapevolezza”

2018-11-26T12:22:41+01:00 26 Novembre 2018|
di Francesco e Marco Albera*

Siamo Francesco e Marco Albera, 100 donazioni a testa! Un bel traguardo, soprattutto se raggiunto insieme, da fratelli, a 41 e 42 anni. Una “corsa” che dura da 23 anni e che, speriamo possa continuare. Un percorso a tappe che ha scandito e accompagnato i vari momenti della vita.

All’inizio fu quasi un automatismo. Una convalida ufficiale dell’essere diventati “grandi”. A diciott’anni: diritto di voto, patente, iscrizione ad Admo e Aido, donazione del sangue. E così: “buona la prima”.

Poi fu la competizione. Il trovarsi, da studenti, insieme ad altri amici, a donare il sangue. Gli scherzi, le risate. Il cominciare a contare i numeri che crescevano, in una giocosa “gara a chi ne fa di più”.

Arrivò poi il momento della consapevolezza. La vita, in questo, è un’incredibile maestra. Un’insegnante illuminata, appassionata del metodo scientifico: solo sperimentando si capisce. Direttamente o indirettamente. E allora ti propone un campo scout di servizio con bambini talassemici, un amico che deve affrontare con coraggio una malattia ematologica, una figlia che necessita di un trapianto di fegato, fortunatamente riuscito.

Ed è così che gli alunni attenti, si rendono finalmente conto dell’importanza del gesto del dono. Apprendono che un piccolo, veramente piccolo, sacrificio, grazie ad un meraviglioso effetto moltiplicatore, può crescere, crescere, crescere. Fino ad arrivare a salvare una vita. Il risultato più grande che esista. E proprio questa consapevolezza, diventa il punto di partenza per altri traguardi. Appuntamento quindi alla duecentesima donazione… per due!

]Marco e Francesco, rispettivamente architetto e dipendente Cgil, di 41 e 42 anni, vivono ad Altavilla