Fin da quando ero bambina mia nonna Roberta mi raccontava di tutte le volte in cui la chiamavano per fare delle donazioni d’urgenza e aiutare donne che avevano avuto un parto difficile, e delle tante altre persone che necessitavano di sangue all’improvviso.
A quel tempo quando si chiamava e si chiedeva direttamente di donare nella stessa sala dove era ricoverato il malato e a volte si incontrava il paziente che aveva bisogno del tuo sangue. Mia nonna mi ripeteva sempre quanto fosse importante aiutare il prossimo e per questo motivo, per aiutare il prossimo, ho deciso di iniziare anche io a donare appena ho potuto.
L’ho fatto per la prima volta nel 2014, quando avevo 20 anni. A quel tempo avevo già raggiunto una delle più grandi mete che possa sognare uno sportivo. Insieme alla Nazionale italiana di canottaggio avevo già vinto due medaglie di bronzo ai mondiali del 2012 e del 2013. Ora, ho 25 anni, vivo a Pontedera e continuo come allenatrice di canottaggio, cercando di portare le giovani leve ad ottenere le gioie che ho ottenuto io. A proposito di traguardi e soddisfazioni, grandi e piccole, devo ammettere che pochi giorni fa anche la donazione di sangue mi ha offerto una bella soddisfazione.
E’ successo durante la Giornata mondiale del donatore, il 14 giugno, quando sono riuscita a convincere i miei genitori a partecipare alla raccolta sangue dopo molto tempo in cui ne parlavo loro, spiegando l’importanza di donare.
Come ho fatto finalmente a convincerli? A mio padre, che ama andare in motocicletta, ho fatto notare che il sangue può servire in alcuni casi per salvare la vita dei motociclisti dai pericoli che sono dietro l’angolo nel rischioso mondo della strada. E lui finalmente ha capito quanto fosse importante la donazione anche per chi gareggia sulla strada, ha accettato di venire a donare e mia madre lo ha seguito in questa presa di coscienza. Del resto a chi mi chiedesse perché vado a donare sangue risponderei che è un dovere morale verso il prossimo e cerco di fare spesso leva sul senso di responsabilità di tutte le persone.
Il 14 giugno per me è stata una Giornata mondiale del donatore memorabile perché, io, mia sorella, il mio ragazzo, mia madre e mio padre, siamo andati a donare sangue tutti insieme.