A differenza di tanti donatori, non avendo nessun donatore in famiglia, l’esperienza del dono è stata una grande novità. Il 1984 è stato un anno significativo e importante, durante il quale ho sposato mia moglie e la causa dell’Avis.
Ho iniziato a donare per curiosità e, se la devo dire tutta, per avere un controllo costante e periodico del mio stato di salute, oltretutto gratuito. Col passare del tempo ho avvertito una sensazione di legame sempre più stretto tra me e quelle persone sconosciute alle quali il mio dono garantiva una possibilità di vita. Ho scoperto purtroppo un po’ tardi la possibilità di poter donare anche il plasma.
Oggi, a 61 anni, dopo quasi 150 donazioni tra sangue intero e plasma, cerco con gli interventi nelle scuole della mia città di trasmettere ai ragazzi l’entusiasmo e l’importanza di questo nobile e indispensabile gesto, e alla domanda che spesso mi rivolgono del perché lo faccio, rispondo di darmi una motivazione del perché non dovrei.
A tutti dico che se la prima volta ho avuto un po’ di paura, oggi ho il terrore (passatemi il termine) pensando al giorno in cui non lo potrò più fare.