«L’idea mi terrorizzava, ma ecco perché ho iniziato a donare»

2019-02-11T12:51:34+01:00 11 Febbraio 2019|
*di Luigi Ottavio Mechelli

Quando nacqui mia madre ebbe una forte emorragia e, grazie a qualche anonimo e generoso donatore, le erano state trasfuse diverse sacche di sangue che le hanno salvato la vita. Ecco come sono diventato donatore a mia volta: dopo che mi hanno raccontato di come sono nato, è cresciuto in me il desiderio di poter ricambiare quel nobile gesto fatto da qualcuno che non conosco.

Il pensiero che quel sangue donato mi ha permesso di conoscere e crescere con mia madre, mi ha spinto a donare il sangue.

Così appena ho potuto, spinto anche dall’attività di sensibilizzazione ricevuta a scuola, ho provato a donare. Ricordo che la prima volta ero terrorizzato dall’ago ed ero quasi certo che nn sarei tornato a casa “con le mie gambe”. Pensavo davvero che mi sarei sentito male, ma la volontà era più forte e così decisi di farlo ugualmente.

Ora sono più di 30 anni che sono in Avis e oggi ricopro la carica di Presidente della Sezione di Viterbo. Ho superato le 180 donazioni tra sangue intero, plasma e piastrine, a dimostrazione che la paura si vince pensando a chi aspetta di ricevere la linfa vitale.

Inoltre lo scorso anno ho avuto anche un’altra importante soddisfazione: la mia 180 donazione ha coinciso con la prima donazione di mia figlia primogenita che il giorno dopo aver compiuto 18 anni mi ha chiesto di andare a donare.

Oggi il mio impegno è anche quello di responsabile della Consulta Giovani Avis Provinciale Viterbo per sensibilizzare i tanti giovani alla donazione, come fece con me a suo tempo il mio professore, oggi mio Vice Presidente Vicario.

Come si dice… ho iniziato da giovane e non riesco più a smettere!

 

*Luigi Ottavio Mechelli (nella foto insieme al presidente di Avis Nazionale Gianpietro Briola) è donatore dal 1988, dipendente dell’azienda sanitaria locale ed è presidente di Avis Viterbo e responsabile della Consulta Giovani Avis Provinciale Viterbo