Sapete, donare sangue è un po’ come fare
un trapianto. Si rivive e si fa rivivere

2018-07-27T17:10:13+02:00 30 Luglio 2018|
di Celestino Ricco*

Sono donatore da quando ero un ragazzino, così tanto tempo che devo ammetterlo: non mi ricordo esattamente la mia prima volta. Ricordo che non ero da solo, ero con degli amici. Vivevo a San Valentino, un paese in provincia di Pescara. Vedemmo un’autoemoteca e ci salimmo su. Non mi vergogno a dirlo: per noi era quasi un gesto normale, ero uno studente universitario di scienze politiche, e nella realtà paesana di allora studenti come me rappresentavano un po’ l’avanguardia.

Poi mi trasferii a Sesto San Giovanni, Milano, dove lavoravo in tribunale. Sempre contratti precari, una vita lavorativa complicata. Ma ho continuato a donare: pensate andavo a correre con il gruppo Avis di Milano, mi piaceva molto correre.

Oggi conto, credo, quasi 100 donazioni al mio attivo. Sono un socio Avis da tempo immemore. E sono anche  il presidente dell’associazione Fibrosi Cistica Abruzzo. Mia figlia Fabiana aveva tre anni quando scoprimmo che era malata. Oggi ne ha 29 e sta bene. Ha subito un trapianto bilaterale di polmoni. Fa la bar tender in un locale al centro di Pescara. Certo, gli orari non sono bellissimi, lavora dalle 16 fino a notte fonda, ma è testarda, che ci volete fare, sono giovani.

La storia di Fabiana ha ovviamente rafforzato la mia convinzione nella donazione. Donare sangue significa, soprattutto per noi uomini che poco tempo dedichiamo alla nostra salute, che possiamo farci dei controlli regolari. E ancora di più, donare significa dare vita a chi ne ha bisogno, salvare delle vite.

E oggi cosa ha più importanza che la vita di una persona? Non importa il colore della sua pelle, il suo credo religioso o politico. Io credo in questi valori. E’ perché sono vecchietto? Forse. Ma credo anche che dobbiamo convincere i più giovani. Dobbiamo mobilitarci tutti per far capire che la donazione, di organi, di sangue è importante. E poi, donare sangue è anche più immediato che donare un organo. Per chi dona è un po’ come fare un trapianto, si rivive. E si fa vivere un altra persona.

*Celestino Ricco è impiegato alle poste di Pescara

I donatori raccontano è un rubrica che intende raccontare le vostre storie, se volete mandatele assieme ad una foto all’indirizzo redazione@donatorih24.it