Il 9 febbraio 2019 ho raggiunto la mia 58esima donazione.
Iniziò tutto quando, appena arruolato nell’arma dei Carabinieri, mi fu detto che il mio sangue sarebbe stato prezioso per gli altri. Prima non ne avevo idea, avevo infatti appena scoperto di appartenere al gruppo 0 Rh negativo. Mi offrii subito volontario e iniziai a donare sporadicamente, qua e là per l’Italia, ovunque mi trovassi.
Intorno al 2000 tornai definitivamente a casa, ad Avola, in provincia di Siracusa.
Ero stato via da casa circa dieci anni e una volta ritornato mi iscrissi subito alla sezione dell’Avis comunale della mia città. Ricevetti poi la notizia che la nonna di mia moglie si era ammalata gravemente di leucemia e questo mi spinse ancora di più ad unirmi ai volontari dell’associazione di donatori. Era il 2011 e da allora, sistematicamente, con assidua e puntuale frequenza, ho raggiunto la cifra piuttosto consistente di ben 58 donazioni consecutive.
Tra l’altro, proprio grazie ai controlli costanti che le donazioni mi permettono di fare, ogni tre mesi riesco faccio un check-up completo e questo mi permette di mantenere un ottimo stato di salute e forma fisica. Questo a riprova del fatto che donare il sangue è un beneficio, prima ancora che alle persone che di quel sangue hanno bisogno, sopratutto a chi dona.
Penso davvero che donare faccia bene alla mente, al cuore e all’anima, prima di tutti del donatore stesso. Chiunque dovrebbe farlo: donare il sangue significa amare, gli altri e se stessi!
*Davide Manganaro, maresciallo dei Carabinieri, scrive e pubblica libri di poesia