Il 6 marzo del 2016 ho festeggiato la mia centesima donazione. A 68 anni posso dire di aver realizzato un obiettivo importante, per me essere un volontario di Fidas Ischia ha significato tanto e sapere che ho aiutato tante persone mi fa felice.
Vivo sull’isola dal 1969, quando sono arrivato dalla Libia insieme ai miei sette fratelli e i miei genitori. Ho lavorato instancabilmente per costruire un futuro stabile per me e la mia famiglia, in questo il dono ha giocato un ruolo fondamentale ed è stato parte del mio progetto di vita.
Sono fuori casa dieci ore al giorno, torno sempre tardi la sera. Un cameriere a Ischia non si ferma mai, soprattutto durante la stagione estiva. Questo non mi ha mai impedito di essere puntuale nelle donazioni periodiche, anche se finivo di lavorare alle quattro del mattino e dopo poche ore avevo il mio appuntamento periodico con il prelievo, non mi perdevo d’animo. Passavo a casa e aspettavo qualche ora per andare a donare. Io ero sempre il primo, non mi ha visto nessuno per anni. Entravo e uscivo dal punto di raccolta in sordina.
Non ho mai donato per farlo sapere a qualcuno, ero felice di poter salvare una vita, le ricompense non fanno parte di questa scelta. Come ho iniziato? Per gioco. Un amico quando avevo diciotto anni mi ha quasi “sfidato” a farlo, avevo paura degli aghi. Non mi sono tirato indietro e da quel momento non ho più smesso. Non posso più donare oggi, ho superato il limite d’età, ma se potessi continuerei. Non ho dubbi.
* Pino Bramante vive a Ischia dove lavora come cameriere (Foto di Lucia De Luise)
I donatori raccontano è un rubrica che intende raccontare le vostre storie, se volete mandatele assieme ad una foto all’indirizzo redazione@donatorih24.it