Non ricordo esattamente il giorno in cui ho iniziato a donare sangue: in effetti non ho iniziato per un motivo preciso e per questo forse non lo rammento. Non avevo né un parente né un amico che stava male: la mia amica Katia donava da tempo e mi ha chiesto di provare. Così ho provato e mi sembra un gesto normale da compiere sempre. Sono trascorsi più di 20 anni. Certo, è un po’ faticoso: io vivo a Zagarolo, in provincia di Roma e dono sangue a San Cesario, un Paese poco distante, lo faccio per un’associazione che si chiama Dosavo, ci ospita un centro anziani, il personale medico e paramedico è volontario e a volte ci sono file lunghissime, si deve aspettare anche ore prima di entrare a farsi il prelievo. Lo faccio però con piacere perché so che serve. La Dosavo è ben organizzata, mi manda ogni volta i messaggini sul cellulare e anche le lettere per avvertire e invitarmi. E in più ovviamente in questo modo tengo anche sotto controllo i valori del sangue visto che ogni volta che dono mi fanno gli esami. La donazione di plasma? Non la conosco, ma mi informerò presto.
La situazione più simpatica che ho vissuto? Una delle mie prime volte compilai il questionario che ti chiedono di riempire prima di entrare nella sala prelievi. Poco dopo si avvicinò il medico e mi disse: «signora, ma qui lei ha scritto che ha rapporti sessuali occasionali….» e io: «Sì dottore, perché?» «Ma signora, lo sa che se ha rapporti occasionali non può donare…». «Dottore, ma lei è sposato? » «Sì, perché?» «Dottore come può vedere anche io lo sono… Non so lei, ma io con mio marito certo che ho rapporti occasionali..ho rapporti ogni tanto, che sò, ogni settimana… Come tutti! O no?» E scoppiammo entrambi a ridere a crepapelle.
Purtroppo essendo donna non riesco a donare come fa invece mio marito Claudio, che rispetta gli intervalli di ogni tre mesi. Da un po’ di tempo dona anche mio figlio, Andrea, 23 anni. Abbiamo provato a convincere anche mia figlia: è venuta al centro, ha fatto la fila ma poi quando stava per entrare in sala prelievi ha visto gli aghi ed è scappata. Anche a lei mandano sempre la lettera per chiederle di recarsi a donare. Chissà, magari tra un po’ le passa la paura e dona anche lei. Vedremo.
*Paola Turco fa la commessa a Zagarolo, in provincia di Roma
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