Tutto è cominciato quasi per caso. Un giorno, senza un motivo particolare, mi sono chiesto cosa potevo fare per gli altri, in maniera semplice e senza troppo impegno.
Ecco come ho iniziato a donare il sangue: mi ero ricordato che molti anni prima mia madre aveva avuto un incidente e aveva avuto bisogno di una trasfusione: la lampadina si è accesa e la scelta fatta.
Superata la mia atavica ritrosia per gli aghi, mi sono recato presso il centro Avis della mia città, Vigevano, dove tutt’ora mi reco per le donazioni.
Fatto il colloquio, il prelievo per il test e l’elettrocardiogramma, dopo un paio di settimane ho potuto effettuare la mia prima donazione. Da allora di tempo ne è passato e ora sono arrivato a quota 72 e non mi fermerò.
Quello che vorrei trasmettere con questa mia breve e comune storia è la “normalità” della donazione. Non c’è niente di speciale, solo la consapevolezza di poter aiutare un’altra persona. È questa la cosa più importante.
*Roberto Milan si occupa di Compliance Internazionale per un istituto di credito ed è donatore abituale da anni