Tranquilli bambini, è solo il titolo di uno spettacolo teatrale! “Che fine ha fatto babbo Natale” è infatti l’iniziativa natalizia dell’Avis di Arona (Novara) che coinvolge i bambini delle scuole materne ed elementari della città e i loro genitori. Una tradizione che dura ormai da una ventina d’anni ma che per quest’anno si rinnova con un appuntamento speciale: lo spettacolo dell’attore e drammaturgo Andrea Longhi dal titolo, appunto, “Che fine ha fatto Babbo Natale” in scena sabato 22 dicembre alle 14.30 nella sala polivalente San Carlo di via don Minzoni. Una favola moderna con un coinvolgente accompagnamento musicale.
«L’iniziativa ha subito un calo di presenze negli anni, ma speriamo quest’anno con questo spettacolo di incuriosire e invertire la tendenza», spiega Cesare Moriggia a DonatoriH24, presidente di Avis Arona. E continua: «qualche anno fa riempivamo la sala che contiene quattrocento posti, la metà erano bambini».
Oltre allo spettacolo teatrale, Babbo Natale ha portato anche un sacco colmo di doni, grazie ai volontari di Avis e agli sponsor, per vivere e condividere la magia del Natale: questo il doppio regalo che la sezione aronese Avis ha fatto a tutti i bambini delle scuole materne ed elementari.
Un evento diretto ai più piccoli sicuramente ma con un’attenzione particolare anche ai loro genitori, «con questa occasione vogliamo ringraziare attraverso i figli i donatori, che siano di Avis o no. E’ anche un momento promozionale perché l’attività di donazione viene presentata anche ai non iscritti», continua Cesare Moriggia. Sono due anni infatti che la città di Arona registra un considerevole calo donazioni, circa una settantina in meno dello stesso periodo nell’anno passato. «Abbiamo concluso lo scorso 19 dicembre le attività di prelievo per il 2018, speriamo con questa iniziativa di ripartire con un gennaio più prolifico».
Prima e dopo lo spettacolo il presidente di Avis insieme ad un rappresentante del gruppo dei giovani dell’associazione salirà sul palco per ringraziare tutti i donatori e sottolineare ancora una volta quanto sia importante il dono gratuito e volontario del sangue.