Il monitoraggio mensile del Centro nazionale sangue (qui il link) sulla raccolta dei globuli rossi nel mese di giugno segna un rialzo del 2.1% rispetto allo stesso mese del 2021. Il dato è incoraggiante a breve termine, tuttavia, l’aggregato dei primi sei mesi paga un pesante dazio dovuto soprattutto ai bassi numeri del periodo gennaio – aprile. Tenere la barra dritta durante l’estate e accelerare sulla raccolta una volta finite le vacanze agostane: l’obiettivo dell’autosufficienza passa da qui.
In figura 1 possiamo osservare i dettagli delle prestazioni regionali, quasi tutte positive (soltanto sei, su ventuno, i “triangolini rossi”). Boom in Valle d’Aosta che segna un +14.7%, leggermente indietro la Lombardia, regione solitamente virtuosa, che registra un -1.3%. Il dato più importante giunge però dalla Puglia (+18.1%), il peggiore dal Molise (-6.5%).
In termini di globuli rossi trasfusi, un dato che sappiamo essere di difficile lettura perché legato anche a fattori qualitativi come ripresa delle normali attività ospedaliere o corretta applicazione del Patient Blood Management, i numeri affermano che a primeggiare è la Valle d’Aosta (+14.4% rispetto al giugno 2021), all’opposto c’è la provincia autonoma di Bolzano (-13%).
Infine, ecco il dato aggregato, molto importante perché offre un quadro più generale dopo sei mesi di raccolta: a oggi mancano 30.111 unità di globuli rossi rispetto al 2021.
Il report indica quindi una piccola boccata d’ossigeno che dona speranza per la stagione estiva, storicamente delicata sotto al profilo della raccolta, ancora di più nel 2022 su cui pende l’emergenza Covid.