Essere un “Salvavita“.
Su Donatorih24 celebriamo spesso i donatori di sangue, specie in un momento, come quello attuale, in cui la complicata convivenza con la pandemia ha contribuito a rendere più difficile la raccolta di sangue intero e plasma.
Attraverso un racconto molto sentito, abbiamo definito i donatori di sangue la tribù dei “Salvavita”, circa due milioni di persone distribuite da nord a sud Italia che senza chiedere nulla in cambio, né cercando ribalte mediatiche o chissà quali riconoscimenti, ogni giorno aiutano il prossimo e contribuiscono al benessere della comunità nazionale reiterando un semplice gesto.
Ma come si entra a far parte di questa meravigliosa tribù di persone generose che aiutando gli altri ottengono un benessere personale aggiuntivo e incommensurabile?
Diventare donare di sangue è molto semplice. Dopo aver compiuto 18 anni qualsiasi cittadino può approcciarsi al dono attraverso una delle associazioni di volontari che sul territorio si occupano di coordinare e organizzare la donazione di sangue, ovvero in particolar modo Avis, Fidas e Fratres.
Il principio secondo cui le associazioni “concorrono ai fini istituzionali del Servizio Sanitario Nazionale concernenti la promozione e lo sviluppo della donazione di sangue e la tutela dei donatori” risale al 1990, con la legge numero 107, poi modernizzata nel 2005 dopo 15 anni di attesa grazie alle legge 219, che in primo luogo ribadì “la funzione civica, sociale e solidaristica che si esprimono con la donazione”, confermando il ruolo delle associazioni di volontariato del sangue come attori demandati alla “promozione e allo sviluppo della donazione organizzata e la tutela dei donatori”, e in secondo luogo sancì la presenza della associazioni sia nella Consulta tecnica sia nel Centro Nazionale Sangue.
Ma quale associazione scegliere? Considerando la qualità del servizio e dell’impegno che tutte dedicano al proprio compito sul territorio, la scelta ci pare orientabile soprattutto da questioni geografiche (l’associazione che ha la sede più vicina a noi) o attitudine personale.
Avis è oggi l’associazione italiana di donatori con il maggior numero di iscritti, circa 1 milione e 300 mila, e con un totale di 3400 sedi sul territorio (a questo link è possibile cercare la sede più vicina a casa nostra). Il sito di Avis nazionale è moto ricco è rende contro delle attività associative, delle campagne di sensibilizzazione, con uno spazio informativo ampio e aggiornato su tutto ciò che un nuovo donatore o un donatore periodico deve sapere. Molto utili per entrare nello spirito dell’associazione sono il canale Youtube, e le pagine Facebook e Instagram. Di seguito l’ultima intervista che Gianpietro Briola, il presidente di Avis, ha rilasciato per Dh24.
Fidas è la seconda associazione di donatori in Italia per numero di iscritti, molto legata ai valori degli stili di vita corretti e del connubio tra dono e sport. Per entrare a far parte del mondo Fidas esiste un format dedicato sul sito ufficiale, che consente di farsi ricontattare dalla confederata più vicina. Oggi conta oltre 450mila donatori presenti in diciotto regioni d’Italia, e per conoscere meglio lo spirito associativo ecco il canale Youtube, la pagina Facebook e l’account Instagram. Di seguito, l’intervista più recente che Giovanni Musso, presidente Fidas, ha rilasciato a Dh24, per raccontare il 2022 del sistema sangue:
Fratres, è infine la terza associazione italiana per grandezza e numero di iscritti. Le attività di Fratres sono iniziate nel 1971, e l’associazione vanta una forte ispirazione cristiana. Come tutte le altre associazioni crede e promuove il dono etico, ovvero quello anonimo, volontario, gratuito, associato e organizzato. Oltre all’ispirazione cristiana Fratres promuove l’idea del dono come bellezza attraverso un connubio particolarmente stretto con la musica. Per contattare Fratres è possibile utilizzare il sito ufficiale e cercare la sede più vicina a casa propria, approfondendo la conoscenza del clima associativo attraverso la pagina Facebook e l’account Instagram. Ecco l’intervista che Vincenzo Manzo, presidente Fratres, ha rilasciato a Dh24 sul 2022 del sistema sangue:
Dopo il primo contatto associativo con Avis, Fratres o Fidas, ogni potenziale donatore dovrà sostenere un test di idoneità, e avere dei requisiti fisici compatibili molto semplici (almeno 50 kg di peso, un’età compresa tra 18 e 70 anni e un buono stato di salute).
LEGGI L’ELENCO COMPLETO DELLE CARATTERISTICHE DEI DONATORI E DEGLI ESAMI PER DONATORI
Per diventare un membro della meravigliosa tribù dei “Salvavita” non serve altro. Solo passare all’azione, fare esperienza e non uscirne mai più, se non per raggiunti limiti di età.