La salvezza può arrivare dal cielo quando a rispondere alle preghiere dei feriti rispondono gli angeli in elicottero. Niente di etereo o misterioso, a rendere possibile il miracolo sono i medici volanti del progetto “Blood on Board” (sangue a bordo). La sicurezza dei pazienti, si ottiene anche così.
L’Agenzia regionale emergenza urgenza della Lombardia ha adesso tredici contenitori termostabili per il trasporto di emocomponenti, globuli rossi e plasma che calano dall’alto per salvare la vita alle vittime di incidenti stradali (ma non solo) in shock emorragico.
Grazie a Blood on Board è possibile stabilizzare il ferito direttamente sul posto per poi essere trasportato al più vicino ospedale. “Tramite questo sistema — spiega Francesco Daminelli, medico elisoccorritore, tra gli ideatori di Bob — possiamo equipaggiare gli elicotteri con due unità di globuli rossi e due di plasma, conservati a temperatura costante tra i 2 e i 6° centigradi. Le sacche vengono conservate in una specie di ‘thermos’ per mantenere la temperatura, prima della eventuale somministrazione al paziente i fluidi vengono scaldati da una macchina e quindi immediatamente iniettati. L’intervento permette di guadagnare tempo prezioso se pensiamo che la normale procedura prevede di stabilizzare il paziente sul posto per poi essere trasportato in ospedale e ricevere la trasfusione. In questo modo riusciamo a effettuare la trasfusione direttamente sul luogo dell’incidente. Portiamo il sangue al paziente e non il paziente al sangue”.
Blood on Board è un’avanzata tecnologia di derivazione militare, le sue applicazioni in ambito civile sono molteplici ma la casistica più comune riguarda gli incidenti stradali. Dal 4 novembre 2020 è stata utilizzata diciotto volte. Struttura guida del progetto è il sistema ospedaliero di Bergamo, anche grazie alla logistica: il centro trasfusionale si trova proprio in prossimità della base di elisoccorso.
“L’intenzione — chiosa Daminelli — è quella di estendere il progetto anche nelle basi di Como, Milano, Brescia e Sondrio”.
La tecnologia di Blood on Board è stata di recente donata dalla fondazione Pro Elisoccorso ad Areu grazie al ricavato dalle vendite del libro “Missione Paziente – nascita e sviluppo dell’Elisoccorso in Lombardia”, scritto dalle giornaliste Francesca Indraccolo e Francesca Guido, ed edito da Pernice Editori.