Lo scorso venerdì 5 novembre è stata approvata la bozza del Disegno di Legge sulla Concorrenza 2021, l’annuale strumento che regola alcune zone dei setotri economici per aiutare lo sviluppo economico.
La bozza completa è stata pubblicata on-line, eccola sul sito del Quotidiano Sanità:
LEGGI LA BOZZA COMPLETA DEL DDL CONCORRENZA 2021
In particolare, l’articolo 17 si occupa di sistema sanggue, vediamolo più in dettaglio in alcuni passaggi:
Per quanto riguarda la plasmaderivazione, il Ddl ribadisce con forza l’importanza dell’autosufficienza e la priorità della produzione dei faramaci plasmaderivati ottenuta in convenzione rispetto a quelli reperibili sul mercato, come spiega il punto 1:
1. L’articolo 15 della legge 21 ottobre 2005, n. 219 è sostituito dal seguente:
“Art. 15 (Produzione di medicinali emoderivati da plasma nazionale) – 1. I medicinali emoderivatiprodotti dal plasma raccolto dai servizi trasfusionali italiani sono destinati al soddisfacimento del fabbisogno nazionale e, nell’ottica della piena valorizzazione del gesto del dono del sangue e dei suoi componenti, sono utilizzati prioritariamente rispetto agli equivalenti commerciali, tenendo conto della continuità terapeutica di specifiche categorie di assistiti;
Il punto 3 del Ddl Concorrenza stabilisce invece un principio importante, sperando che non ammetta poi deroghe successive: la plasmaderivazione in convenzione con la sanità pubblica potrà avvenire solo in stabilimenti sul territorio di paesi che accettano le regole dell’Unione Europea e nel cui territorio sia in atto una raccolta plasma gratuita e non remunerata. Ciò dovrebbe assicurare standrad di qualità e sicurezza in linea con l’alto livello raggiunto dal sistema italiano.
3. Ai fini della stipula delle convenzioni di cui al comma 2, le aziende produttrici di medicinali emoderivati si avvalgono di stabilimenti di lavorazione, frazionamento e produzione ubicati in Paesi dell’Unione europea o in Paesi europei con cui sono previsti accordi di mutuo riconoscimento con
l’Unione europea, nel cui territorio il plasma ivi raccolto provenga esclusivamente da donatori volontari non remunerati. Gli stabilimenti di cui al primo periodo sono autorizzati secondo quanto previsto dalle norme vigenti nazionali e dell’Unione europea alla lavorazione, al frazionamento del plasma e alla produzione di medicinali emoderivati, all’esito dei controlli effettuati dalle rispettive autorità competenti, nazionali o europee;
Di una certa rilevanza, inoltre, i punti che anticipano la immissione di risorse nel sistema trasfusionale, una necessità per molti mesi segnalata dagli addetti ai lavori e dalle associazioni di donatori. In partocolare al punto 9, si fa riferimento a 6 milioni di euro destinati “al miglioramento organizzativo delle strutture trasfusionali”, un ottima notizia se pensiamo alla possibilità di assumere personale o di ampliare le finestre d’apertura nei fine settimana, per favorire i donatori.
9. Nell’esercizio delle funzioni di cui agli articoli 10, comma 2, lettera i), e 14, il Ministero della salute, sentiti il Centro Nazionale Sangue e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, definisce specifici programmi finalizzati al
raggiungimento dell’autosufficienza nella produzione di medicinali emoderivati prodotti da plasma nazionale derivante dalla donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita. Per il perseguimento delle finalità di cui al primo periodo è autorizzata la spesa di 6.000.000 euro annui a decorrere dal 2021 per interventi di miglioramento organizzativo delle strutture dedicate alla raccolta, alla qualificazione e alla conservazione del plasma nazionale destinato alla produzione di medicinali emoderivati;
Infine, al punto 10, si conferma l’autorizzazione della spesa di 1 milione ulteriore al fine di organizzare delle campagne per la sensibilizzazione del pubblico, magari congiunte e su scala nazionale utilizzando canali mainstream, un’esigenza che noi di Donatorih24 caldeggiamo da sempre.
10. Al fine di promuovere la donazione volontaria e gratuita di sangue e di emocomponenti, è autorizzata la spesa di 1.000.000 di euro annui a decorrere dal 2021, per la realizzazione da parte del Ministero della salute, in collaborazione con il Centro Nazionale Sangue e le associazioni e le federazioni di donatori volontari di sangue, di iniziative, campagne e progetti di comunicazione e informazione istituzionale;
La strada segnata dal Ddl Concorrenza sembra quella giusta, specie sulla difesa del principio del dono gratuito, volontario, anonimo, associato e organizzato: a patto tuttavia che poi i suddetti articoli non lascino spazi di manovra oscuri per scaldire questo patrimonio etico orgogliosamente guadganato dal sistema italiano. Già in passato, qualcuno aveva ipotizzato l’inserimento di rimborsi per i donatori di sangue, un territorio scivoloso, i cui confini saranno ben “controllati” dalle associazioni che, tutti i giorni, lavorano all’autosufficienza sul campo.