La strada verso l’autosufficienza
Può indicarla il progetto Re-Evolution

2022-05-19T14:30:12+02:00 19 Maggio 2022|Attualità|
strada di Giancarlo Liviano D'Arcangelo

La strada per l’autosufficienza ematica non è certamente tutta dritta e in pianura, anzi, sicuramente presenterà, nei prossimi anni, salite e curve. Ma con i progetti giusti anche queste difficoltà possono essere superate.

Re-Evolution, è un progetto di Avis Lombardia la cui realizzazione è stata possibile “grazie al supporto medico-scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità, e con il contributo progettuale di Motore Sanità”, e grazie al riconoscimento della medicina trasfusionale nell’ambito della TeleMedicina.

Ora il progetto potrà partecipare al bando del PNRR per essere finanziato, con l’obiettivo di facilitare la vita ai donatori per le attività di screening e di compensare, attraverso uno strumento moderno ed efficace, l’endemica penuria di medici trasfusionali nelle strutture.

Con Re-Evolution si potranno semplificare momenti chiave come formazione del personale, e si potrà formare una vera e propria rete digitale con al centro il donatore: televisite, controlli periodici del suo stato di salute, teleconsulti, teleassistenza o telemonitoraggi.

Prestazioni un tempo possibili solo in presenza e che in futuro potranno essere erogate grazie alla tecnologia.

A spiegare la ratio di Re-Evolution, e il modo in cui questo progetto potrà contribuire ad abbreviare la strada verso l’autosufficienza, è intervenuto Gianpietro Briola, il presidente di Avis nazionale.

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La presentazione di Re-Evolution a Roma

«L’integrazione della Telemedicina nelle normali attività trasfusionali – ha detto Briola – pur nell’ottica della massima tutela del donatore, rappresenta un passo in avanti fondamentale non solo in termini di trasparenza, sicurezza e facilità di organizzazione, ma anche una soluzione preziosa a uno dei problemi che, nell’ultimo periodo, stanno affliggendo sempre più questo settore: la carenza di personale sanitario. Dare la possibilità a un medico di valutare, da remoto, limitatamente alla procedura d’idoneità alla donazione, più donatori, significa snellire una serie di procedure che, altrimenti, risulterebbero molto più macchinose. In più, questo progetto porta con sé una natura nuova e digitale che può fornire un’immagine di AVIS ancora più moderna e proiettata verso i giovani che, a loro volta, vedrebbero un’associazione al passo con i tempi, con le esigenze e con gli strumenti comunicativi delle nuove generazioni»

Se Briola ha spiegato bene l’utilità pratica del progetto Re-Evolution, il presidente di Avis Lombardia Oscar Bianchi si è invece soffermato sull’importanza del riammodernamento possibile grazie alla Telemedicina, e sull’aiuto istituzionale ricevuto da Avis.

Un passaggio importante anche perché la presentazione di Re-Evolution è avvenuta in Senato, alla presenza, tra reale e collegamenti video, della Senatrice Alessandra Gallone, dell’onorevole Elena Carnevali, del professor Francesco Gabbrielli Direttore Centro Nazionale Telemedicina ISS, di Giulia Gioda Presidente Motore Sanità e, di Letizia Moratti, Vicepresidente di Regione Lombardia.

“Tutto è iniziato circa un anno fa – ha detto Bianchi – quando tra maggio e giugno 2021 era ormai palese il calo del personale sanitario nelle unità di raccolta tra licenziamenti e trasferimenti. (..) La risposta l’abbiamo trovata nella Telemedicina. La non mercificazione del sangue è un segno tangibile della civiltà del nostro Paese. La ricchezza di Avis pone le proprie basi sulla rete di donatori volontari che formano la grande famiglia che è la nostra Associazione, rappresentando il principale mezzo di sostentamento delle attività, nonché motore di autonomia e indipendenza. Le nostre attività sono un elemento di supporto importante per il SSN, è per questo che è di fondamentale importanza facilitarne la fruizione, l’erogazione, l’istituzione e la definizione. La Telemedicina rappresenta una perfetta integrazione con quelle che sono le esigenze a noi contemporanee”.

Ora non resta che augurarsi che Re-Evolution possa partire presto in Lombardia, per divenire un progetto effettivo in tutto il Paese.

Nella strada verso l’autosufficienza ogni strumento può essere importante, e più si lavora in direzione della semplificazione dei processi, del rafforzamento del sistema e del coinvolgimento delle nuove generazioni, più questo percorso risulterà abbreviato.