Ipertensione arteriosa collegata al rischio Alzheimer ,
da Chicago una ricerca spiega la correlazione

2018-07-14T15:50:50+02:00 14 Luglio 2018|Attualità|

Cercate un buon motivo per tenere sotto controllo la pressione sanguigna? L’ipertensione  arteriosa in età adulta può contribuire non solo ai blocchi dei vasi sanguigni, ma anche a sviluppare la malattia di Alzheimer. Lo suggerisce una nuova ricerca della Rush Memory Clinic di Chicago.

Esaminando circa 1.300 persone anziane fino alla morte, gli scienziati hanno riscontrato rischi notevolmente più elevati di una o più lesioni cerebrali tra quelle che avevano una pressione alta. Queste lesioni osservate erano dominate dai cosiddetti “infarti”, aree di tessuto morto generate da ostruzioni sanguigne che possono innescare l’ictus.

Alla fine dell’anno scorso, l’American College of Cardiology e l’American Heart Association hanno modificato le raccomandazioni sulla pressione sanguigna, definendo l’ipertensione attestabile a 130/80 mm/Hg o superiore, mentre prima erano considerati valori nella norma. La ricerca ha grande valore in quanto spiega i cambiamenti celebrali che avvengono durante l’invecchiamento, come sottolinea il direttore medico che ha condotto lo studio Dottor Zoe Arvanitakis: «Abbiamo saputo per molti decenni che la pressione sanguigna più alta, soprattutto in età giovane, è correlata agli ictus, ma sappiamo molto meno riguardo a malattie cerebrovascolari e volevamo esaminare la questione della pressione arteriosa più tardi nella vita».

Leggi la ricerca su Webmd.com