Tra i risultati importanti dell’assemblea della Federazione internazionale delle organizzazioni di donatori di sangue (Fiods) tenutasi a Roma lo scorso week end – oltre alla rielezione di Gian Franco Massaro alla sua presidenza – è sicuramente da citare e analizzare l’accordo strategico siglato proprio dalla fiods con il Centro Nazionale sangue (Cns) con l’obiettivo di rafforzare il sistema sangue.
Nel dettaglio, le due entità, in base al protocollo, collaboreranno a una serie di programmi, progetti ed eventi che avranno quali obiettivi la promozione della donazione periodica, volontaria, anonima e gratuita del plasma e del sangue e la realizzazione di una completa autosufficienza sia per la raccolta di sangue che per quella di plasma.
Nel 2017, spiegano dal Centro nazionale sangue, è stata di circa 830mila chili la quantità di plasma messo a disposizione delle industrie per la produzione di farmaci fondamentali per una serie di patologie, dall’emofilia ad alcune immunodeficienze, con un aumento dell’1,8 per cento rispetto al 2016.
L’obiettivo, dicono dal Cns, è raggiungere 860mila chilogrammi nel 2020, per ridurre al minimo la dipendenza dal mercato dei medicinali plasmaderivati, che si basa prevalentemente sulla materia plasma prima fornita da un unico Paese, gli Stati uniti che, con circa il 5 per cento della popolazione mondiale, raccolgono (anche a pagamento) oltre il 60 per cento di tutta la quantità del plasma disponibile nel mondo.
«Siamo felicissimi di questa collaborazione con il Cns – afferma il presidente della Fiods Gian Franco Massaro – e speriamo che dia frutti soprattutto nel settore della raccolta del plasma, in cui l’Italia non è ancora autosufficiente, mentre sul sangue l’obiettivo è già raggiunto. Allo stesso tempo l’esperienza italiana potrà essere utile nei nostri progetti internazionali nelle zone in cui invece il sistema sangue è ancora indietro, soprattutto in Africa, Asia e America Latina».
«Garantire l’autosufficienza e la sicurezza del plasma e del sangue è fondamentale – sottolinea Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del Cns – Si pensi ad esempio alle persone con talassemia, malattia di cui il prossimo 8 giugno si celebra la giornata mondiale: questi pazienti hanno bisogno di trasfusioni periodiche continue, tanto da assorbire più del 10 per cento del sangue raccolto. Per questi pazienti è importante che alcune Regioni migliorino l’organizzazione della raccolta di sangue, in modo da poter sempre garantire le trasfusioni necessarie senza alcun ritardo sui programmi terapeutici, anche durante il periodo estivo.
L’esperienza della Fiods, che rappresenta oltre 80 paesi e 18 milioni di donatori volontari e non remunerati, può essere un aiuto prezioso per condividere buone pratiche da adottare e allo stesso tempo per far conoscere quelle già in atto in Italia nei paesi che ancora non hanno un sistema come il nostro basato sulla donazione volontaria e non remunerata, che è riconosciuto tra i migliori a livello internazionale».