Cns e Aifa, la sinergia. L’obiettivo?
Migliorare la gestione del plasma

2022-06-28T15:15:27+02:00 28 Giugno 2022|Attualità|
centro di Giancarlo Liviano D'Arcangelo

Il Centro nazionale sangue e Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, lavorano da anni in sinergia per migliorare la gestione del plasma italiano raccolto dalla donazione.

L’obiettivo è virtuoso, e nei giorni scorsi a Roma si è svolto un meeting all’istituto superiore di Sanità, dal titolo “Rete trasfusionale e Rete farmaceutica: il potenziamento della gestione dei medicinali plasmaderivati prodotti da plasma nazionale”. 

Mai come in questo 2022, è infatti importantissimo programmare e impegnarsi alacremente al fine di aumentare il potenziale di farmaci plasmaderivati disponibili per i pazienti attraverso una corretta gestione delle risorse: la raccolta plasma in questi primi mesi dell’anno non è andata benissimo e nelle scorse settimane molte associazioni di pazienti hanno espresso pubblicamente la loro preoccupazione per i mesi a venire.

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I vertici del Cns e di Aifa

All’ordine del giorno, obiettivi importanti nel breve e medio/lungo periodo:

  • implementare la conoscenza dell’organizzazione e il funzionamento delle reti;
  • condividere esperienze e proposte di collaborazione al fine di individuare sinergie e strategie comuni per il miglioramento della gestione dei medicinali plasmaderivati;
  • ottimizzare impiego e l’appropriatezza dell’utilizzo;
  • programmare meglio acquisizione sul mercato e scambio tra regioni.

Continua dunque l’impegno a tutela dei pazienti, che già nelle scorse settimane avevano visto di buon occhio la pubblicazione del “Documento di indirizzo AIFA e Centro nazionale sangue sull’uso delle immunoglobuline umane in condizioni di carenza”, una guida che stabilisce le priorità di utilizzo in base alla gravità delle patologie e fa chiarezza sulle metodologie d’impiego dei farmaci in situazione d’emergenza.

Leggi qui il documento completo

Ecco come Alessandro Segato di Aip, l’Associazione che immunodeficienze primitive  ha commentato per Dh24 questo provvedimento: “Qualche timore lo abbiamo, anche se fortunatamente dopo un’opera mastodontica della nostra associazione, e grazie all’impegno dei medici che ci hanno dato una mano come la dottoressa Quinti, e con l’aiuto del Centro nazionale sangue e di Aifa, siamo riusciti a formulare e far approvare una sorta di prontuario con le patologie prioritarie da curare in caso di carenza di prodotto. Questo lo so, può sembrare una guerra tra poveri, ma bisogna immaginare che, per esempio, i pazienti come noi affetti da immunodeficienza primitiva congenita non hanno alternative terapeutiche. Il dono che viene fatto dai donatori di sangue e il loro prezioso plasma da cui sono estratte le immunoglobuline sono le uniche risorse che funzionano e che ci consentono di fare una vita normale. Dunque un pizzico di timore c’è perché il futuro è a tinte ancora più grigie, ma confidiamo che almeno le regole stabilite con Aifa possano aiutarci perché dovrebbero essere rispettate”.

Ovviamente agire su reti e ottimizzazione delle risorse è molto importante, ma non basta. Bisogna tornare  a far crescere la raccolta plasma ai livelli pre-pandemia.

L’impresa non è semplice, ma iniziative come la campagna di Donatorih24 #DaMeaTe, serve proprio a mostrare il legame incancellabile che esiste tra donatori e pazienti, tra plasma e salute collettiva, tra autosufficienza e sicurezza sanitaria in un Paese come l’Italia, che da anni soffre per tagli al settore sanitario molto significativi.

Tutti a donare dunque, specie nei prossimi mesi estivi. Prima donare, poi partire, un piccolo gesto d’impegno che può fare la differenza.