“Quando mi sdraio per donare, per me è un altare, non un lettino. E il sentimento che provo è meraviglioso”

2021-09-30T18:10:14+02:00 30 Settembre 2021|
Fernando Mosti

Ho iniziato a donare sangue perché tutta la mia famiglia è stata colpita da tumori, mio padre, mia madre e anche mio fratello. In ospedale vedevo arrivare sangue continuamente, dovevo fare la mia parte. Adesso ho 70 anni, la mia ultima donazione è stata a metà settembre.

Sono di Massa, nato e cresciuto, quando ho iniziato non c’era una sezione comunale, nel 2001, grazie all’allora sindaco e all’iniziativa dei responsabili provinciali Avis abbiamo istituito l’Avis comunale. All’inizio eravamo a donare in 7, nel 2011, nostro massimo storico, eravamo 119. La risposta dei lunigianesi è stata grande, come grande è il loro cuore.

Ogni singola donazione mi ha reso felice, quando è capitato che non potessi donare, dopo il controllo dei medici, andavo via triste perché sapevo che c’era qualcuno che aspettava e che aveva bisogno di quella sacca di sangue.

Quando esco dal centro trasfusionale sono felice di aver dato qualcosa, il regalo più grosso è quello, è quello che ricevo, quello che provo è un sentimento meraviglioso. Il lettino diventa un altare e donare rientra nella sacralità delle cose semplici.