L’esempio del padre per Carlo Mantelli:
«Donare è una grande soddisfazione»

2018-05-15T15:16:33+02:00 16 Maggio 2018|

Carlo Mantelli non si sente un eroe, ma è certamente un esempio per molti. È l’Ansa a narrare la storia di quest’uomo di 73 anni legato all’Avis di Torino: «Per donare il sangue – ha detto all’agenzia di stampa – non bisogna essere dei supereroi, ma semplicemente persone di buona volontà in buona salute. Donare è una soddisfazione, hai la sensazione di aver fatto per qualcuno qualcosa che non eri obbligato a fare. Ti costa una mezz’ora del tuo tempo e sei consapevole che è un gesto che serve, che del sangue se ne farà buon uso».

Carlo ha donato sangue per 30 anni, superando il traguardo delle 100 unità: non un record come quello raggiunto da molti altri “colleghi”, né una storia eccezionale come quella di James Harrison; l’uomo che ha salvato 2,4 milioni di bambini in Australia, tuttavia è – come detto – un grande esempio da seguire.

Mantelli ha smesso di donare nel 2001 per il sopravvenire di un piccolo problema di salute. Ha iniziato, invece, nella sezione Donatori della Fiat tra il 1967 e il 1970, spinto da alcuni propri colleghi. Nella decisione di diventare un donatore, tuttavia, ha avuto un ruolo primario la scelta del padre il quale, quando la moglie ha subito un intervento ad una valvola mitralica, ha donato il sangue affinché potesse riceverlo anche lei.

Una passione per il dono che si tramanda in famiglia, visto che Carlo ha incoraggiato il figlio e molti altri giovani a farlo. Tra i protagonisti di una campagna Avis, infatti, al momento Mantelli si occupa di sensibilizzazione nelle scuole, soprattutto negli istituti superiori.

«Pur superata la centesima donazione – ha spiegato all’Ansa – hai una sensazione positiva. Lo fai volentieri perché speri serva ad alleviare la malattia di un bimbo o un anziano».

 

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