“La prima donazione è come l’ultima: ogni volta è stata sempre un’emozione forte”

2024-06-24T18:01:57+02:00 24 Giugno 2024|
di Mario Amorfini

La prima è come l’ultima: ogni donazione è sempre un’emozione forte. Sono vicepresidente dell’Avis di Fivizzano, la 136esima donazione per me ha rappresentato anche l’ultima della mia vita, costretto a fermarmi per raggiunti limiti d’età. Sul momento ho pensato che non potevo più aiutare gli altri ma nello stesso tempo mi sono detto che con più forza e determinazione di prima continuerò ad aiutare l’Avis tra trovare nuovi donatori, donatori giovani.

Ho deciso di fare l’ultima donazione il 14 giugno, nella Giornata mondiale del donatore che per noi ha rappresenta un momento importante per la promozione della donazione. La prima? Era il 18 giugno 1980all’epoca lavoravo in Fincantieri a La Spezia, davanti all’azienda sostava spesso una autoemoteca. Un giorno un collega mi disse: “Lunedì mattina vieni a donare con me”. E così è stato.

All’inizio mi sono associato al gruppo di La Spezia ma conoscevo alcuni soci fondatori dell’Avis di Fivizzano dove sono entrato quando mi sono trasferito qui. Il nostro attuale presidente, Enzo Benedetti, mi ha voluto nel consiglio dove sono entrato nel 2013, dopo il pensionamento, e dove sono vice presidente. Negli anni ho assistito a una crescita dell’associazione. Addirittura nel periodo del Covid abbiamo aumentato gli iscritti.

Quando viene un 18enne a donare mi si apre il cuore. Il giorno che ho fatto l’ultima donazione c’erano due ragazzi, uno era alla sua 50esima donazione, l’altro alle terza. Mi sono commosso. In tutti questi anni di impegno come donatore ho sempre cercato di incontrare i ragazzi, spiegare loro l’importanza della donazione per se stessi e per gli altri. Un’attività che ora farò con maggiore determinazione perché c’è bisogno di donatori giovani. Ai ragazzi dico di non aver paura e di venire perché di loro c’è tanto bisogno.