“Dono plasma da anni e ora anche plasma iperimmune”

2020-11-11T14:45:23+01:00 11 Novembre 2020|
di Claudio Danesi

Vi racconto una storia, un giorno incontro un mio amico, lui mi vede uscire dall’ospedale con il cerotto al braccio. Mi chiede: “Ciao, stai bene?” Io rispondo: “Si, tutto bene, ho donato il plasma”. Lui mi dice di risposta: “Mia figlia necessita di trasfusioni e anch’io da qualche anno sono diventato donatore. Da padre devo prendermi cura della sua salute ed aiutarla”.

Questa esperienza mi ha fatto capire che spesso non ci rendiamo conto dell’aiuto che offriamo alle persone donando. Ho cominciato 17 anni fa.

Una sera a casa parlando con i miei genitori ho espresso il desiderio di far del volontariato e mio padre – ex donatore di sangue sospeso per problemi di salute – mi ha detto: “Perché non diventi donatore di sangue?”

Così un giorno mi sono recato presso l’ospedale di Seriate la città in cui vivo in provincia di Bergamo. Nel reparto trasfusionale ho fatto gli esami di idoneità, la visita e da lì ho iniziato a donare principalmente plasma. Ho 42 anni e nonostante le mie oltre cento donazioni quando vedo l’ago (le infermiere del centro trasfusionale dell’ospedale di Seriate sono brave) non voglio guardare e mi giro dall’altra parte.

Da fine giugno di quest’anno sono diventato un donatore di plasma iperimmune. La prima donazione è stata un’emozione forte che mi ha fatto pensare ai tanti conoscenti persi nella mia provincia negli ultimi mesi.

Concludo con un pensiero ai miei genitori che mi hanno cresciuto con dei valori e con una affermazione degli alpini: “Donare vuol dire amare”.