Donare? Può significare tantissime cose ma solo una definizione le racchiude tutte.
Donare significa dare tutto di noi stessi, sia in senso astratto – come amore per il prossimo – sia concretamente, donando sangue e plasma ma non solo, e aggiungendo magari organi, tessuti e cellule.
Specie in questo momento di uscita dalla pandemia, il dono come gesto d’amore completo che è fondamenta del fil rouge tra donatore e paziente ci sembra un tema da portare nel dibattito pubblico. Dopo le chiusure e le divisioni alimentate da certa stampa, proprio il dono inteso come scambio di benessere può essere il vento da cui ripartire.
Il senso della nuova campagna di Avis regionale Veneto intitolata “All of me” è proprio questo: sensibilizzare sul dono a trecentosessanta gradi coinvolgendo sul territorio altre associazioni come Admo, Aido, Fidas, OdV Tempio Internazionale del Donatore, Avec (Associazione veneta per l’emofilia e le coagulopatie), Ape (Avis per il progresso ematologico) e Avlt (Associazione veneta per la lotta alla talassemia).
Del resto Vanda Pradal, presidente di Avis regionale Veneto lo aveva preannunciato a noi di Donatorih24 nella ricca intervista dello scorso 16 settembre (link di seguito), quando aveva parlato dell’importanza della comunicazione su tutti i canali possibili: “La comunicazione sul dono è sempre attiva in Veneto, ogni giorno siamo presenti sui social per attualizzare e diffondere le proposte che portiamo avanti. Senza mai dimenticare i nostri storici donatori che con solerzia e responsabilità rappresentano il migliore esempio per i giovani e per tutti coloro che vogliono avvicinarsi all’Avis. Durante la pandemia le modalità di interazione tramite il web e il nostro periodico Dono & Vita hanno sopperito in buona parte all’impossibilità delle iniziative in presenza fisica. Ora che la possibilità del contatto in presenza è stata consentita, puntiamo a rilanciare gli eventi e i progetti partecipativi, ma senza tralasciare gli stimoli che possono essere lanciati tramite i nostri canali online”.
Per incrementare la raccolta sangue e l’autosufficienza con “All of me”, saranno proprio i social il canale principale di diffusione, come spiega il sito di Avis nazionale: “C’è una pagina Facebook dedicata che tutti sono chiamati a consultare per condividerne i contenuti. Quindici testimonial del dono si racconteranno attraverso foto, testi e video-testimonianze: ogni storia descriverà un’esperienza del dono, fatto o ricevuto, rilanciando esempi di solidarietà che, proprio grazie ai social, possono diventare occasione di riflessione per formare una coscienza collettiva sempre più consapevole, attenta e solidale. Ma c’è di più. “Con tutto me stesso – All of me” vuole focalizzare l’attenzione sul concetto di donare una parte di sé in ogni azione quotidiana: dal dedicare tempo e disponibilità, a mostrare vicinanza al prossimo, un modo per rafforzare le relazioni interne al Terzo Settore e fare squadra intorno a valori condivisi”.
Su Buonsangue, è possibile vedere il video di Antenna 3 Veneto con l’intervista compelta a Aghate Wakunga, mamma di 41 anni e paziente drepanocitica il cui benessere quotidiano dipende dalle donazioni di sangue.
Alla pubblicazione delle testimonianze, primo step della campagna, ne seguiranno altri: la creazione di una “donors school” come polo di formazione permanente, un contest per permettere ai cittadini di raccontare le loro esperienze nel volontariato, e infine una mostra intitolata “La comunità del dono” che andrà in scena a Luglio 2022 al Tempio del Donatore.
Sensibilizzazione, formazione, diffusione mediatica e lavoro in sinergia. Il 2022 del dono del sangue in Veneto è iniziato con il piede giusto.