Un mezzo robusto che possa trasportare attrezzature sanitarie anche per lunghe distanze. Quella che era la vecchia autoemoteca dell’Avis di Torino, da oggi sarà il nuovo supporto logistico per i medici e i volontari della Golfini Rossi Onlus, un’associazione che opera nel territorio di Rukwa, una delle regioni più povere della Tanzania.
Il nome della onlus non è casuale, visto che è ispirato alle divise dei bambini di alcune scuole primarie africane. L’obiettivo del suo lavoro è quello di sostenere l’opera missionaria del monastero benedettino di Mvimwa, un riferimento in termini di aggregazione e assistenza per i villaggi della zona. Qui, i monaci garantiscono lavoro, assistenza sanitaria e istruzione nelle scuole per gli abitanti della regione costretti in case prive di elettricità e acqua corrente.
Grazie a un volontariato capillare e ben organizzato, che si basa sull’impegno di professori universitari, studenti e altri atenei italiani e africani, i “golfini rossi” assicurano una formazione continua su temi come igiene, salute e sicurezza alimentare, e sviluppano collaborazioni con aziende profit e no profit per avviare microimprese nei territori del monastero.
Come spiega la presidente della onlus, Tiziana Berardi, “da tempo eravamo in cerca di una vera e propria clinica mobile che permettesse al nostro staff sanitario e ai nostri volontari di poter raggiungere con facilità i villaggi circostanti e assicurare a tutti le cure necessarie. In un territorio come questo capita di dover percorrere decine di chilometri e adesso, grazie al mezzo donato dall’Avis Torino, abbiamo la possibilità di farlo più rapidamente e di trasportare anche la strumentazione necessaria per effettuare screening di primo livello, compresi elettrocardiogrammi“.
Le chiavi dell’autoemoteca sono state consegnate dal presidente della sezione avisina del capoluogo piemontese, Graziano Cestino, alla presidente di Golfini Rossi in concomitanza con le celebrazioni per i 90 anni dell’Avis comunale Torino. La sua partenza per la Tanzania è in programma tra la fine dicembre e la metà gennaio 2020, e sarà operativa durante tutti i prossimi workcamp biomedici organizzati dall’associazione.
Dopo la donazione di unità di fattore VIII per curare i bambini emofilici di El Salvador e Albania, ancora una volta l’Avis si mobilita per un contributo di solidarietà e aiuto che va oltre i confini nazionali.