Ribadire il ruolo dei volontari come dna dell’associazione, senza dimenticare l’importanza che sensibilizzazione e corretti stili di vita devono avere nell’attività di tutti i giorni. Piazza Santa Lucia Filippini, a Roma, è pronta ad accogliere il secondo FidasLab 2019, il corso di formazione organizzato dalla federazione dei donatori di sangue, in programma fino a domenica 24 novembre.
Una tre giorni che vedrà oltre 80 partecipanti impegnati in una serie di laboratori, ognuno caratterizzato da un’area tematica differente: dalla promozione del dono di sangue ed emocomponenti ai corretti stili di vita da seguire, passando per corsi di ufficio stampa, progettazione di bandi ed elaborazioni grafiche. A guidare i partecipanti saranno esperti del settore capaci di rispondere a dubbi, offrire consulenze specifiche e lasciare spazio alle esercitazioni pratiche. La scelta di suddividere il corso in due diversi appuntamenti (il primo era stato dal 1° al 3 novembre) è stata legata alla volontà di offrire a un numero più ampio possibile di volontari l’opportunità di prendere parte al progetto e al contempo poter svolgere i momenti laboratoriali dedicando ad ognuno la giusta attenzione.
Come ha spiegato a DonatoriH24 il presidente di Fidas Nazionale, Aldo Ozino Caligaris, “è importante parlare di promozione del dono e di fidelizzazione dei donatori, ma tutto questo non serve a nulla se non abbiamo delle persone in salute. I corretti stili di vita sono il punto di partenza per un avvicinamento alla donazione: il donatore deve essere in buono stato di salute per poter garantire una terapia trasfusionale buona e sicura per i riceventi”. Un appuntamento che Fidas ripropone ogni anno per garantire formazione e informazione ai responsabili associativi: “Da qualche tempo abbiamo suddiviso il progetto in una fase di gestione plenaria e in una con gruppi di lavoro – prosegue -, organizzati su argomenti che rappresentano le priorità nell’attività delle associazioni“.
Un corso aperto a tutte le fasce d’età, ma che per ovvie ragioni strizza un occhio ai giovani: “Sensibilizzare e diffondere l’impegno che Fidas e i donatori svolgono tutti i giorni è fondamentale per garantire quel ricambio generazionale che ancora fatica a compiersi del tutto. Ci auguriamo – conclude il presidente – che sia un momento di confronto e di approfondimento per migliorare ancora di più il nostro lavoro a livello istituzionale”.