Ammontano a 45 le donazioni di organi da minorenni e a 143 i trapianti pediatrici effettuati. Sono solo alcuni numeri relativi all’attività svolta nel 2018 che il Centro nazionale trapianti presenta in occasione dell’anniversario della morte di Nicholas Green, il piccolo turista americano che, il 1° ottobre 1994, venne ucciso sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Nicholas morì a seguito di un agguato in cui, due rapinatori, scambiarono l’auto su cui stava viaggiando insieme alla sua famiglia, in vacanza in Italia, per quella di un gioielliere.
La decisione dei suoi genitori, Reginald e Margaret, di acconsentire all’espianto, permise all’epoca di salvare la vita a cinque pazienti a cui vennero trapiantate anche le cornee del piccolo. Dal 2002, da quando cioè il Sit (il Sistema informativo trapianti) ne tiene traccia a livello nazionale, sono state 991 le donazioni che le famiglie hanno autorizzato dopo la scomparsa dei propri figli, mentre i trapianti sono stati 2.643.
Come ha spiegato il direttore del Cnt, Massimo Cardillo, “seppur la rete trapiantologica sia cresciuta fino a diventare un’eccellenza del nostro Servizio sanitario nazionale, non possiamo ancora ritenerci soddisfatti. Sono circa 9mila le persone che aspettano un organo e 230 sono pazienti pediatrici. È necessario incentivare il trapianto da donatore vivente che oggi è una pratica più che sicura”.
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