Si aggiorna a 21 la black list delle province italiane per le quali il Centro nazionale sangue ha disposto misure di sicurezza straordinarie per contrastare il West Nile Virus. Le ultime due ad aggiungersi sono Pordenone e Sondrio. Le prescrizioni del Cns, raggiungono dunque il Friuli Venezia Giulia mentre la Lombardia era già presente con Cremona e Mantova. Prima di oggi, l’ultima provincia interessata dal provvedimento era stata Sassari.
Il Cns ricorda a tutti i donatori che hanno soggiornato, anche solo per una notte, in uno dei territori segnalati di avvertire il medico selezionatore. La sacca del sangue dovrà essere sottoposta a un apposito test NAT, in caso il test non sia disponibile nel centro di raccolta, si è automaticamente sospesi dalla donazione per 28 giorni.
Dopo Ravenna, Asti, Cuneo e Bologna, Piacenza e Torino, quindi, l’elenco si aggiorna nuovamente. In precedenza erano state Modena, Verona e Vicenza. La prima fu Padova, poi fu la volta di Reggio Emilia, Parma e delle cinque province di Venezia, Treviso, Rovigo, Mantova e Ferrara.
Successivamente al caso dell’uomo di 79 anni che aveva contratto il virus (era il 25 luglio), il Centro nazionale sangue aveva raccomandato di applicare quanto stabilito dal decreto del ministero della Salute il 2 novembre 2015 in merito alle “Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti”.
Il Cns, inoltre, indica in una tabella anche i paesi dell’Unione Europea e non (Grecia, Romania, Francia,Ungheria, Serbia, Cipro e Bassa Austria) dove è prevista la sospensione temporanea per 28 giorni “per coloro che vi abbiano soggiornato anche solo una notte”. A questi si aggiungono quelli in cui la sospensione è in vigore tutto l’anno (Stati Uniti e Canada).
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