Si chiama “Referti laboratorio trasfusionali” ed è la nuova cartella che compare nel Fascicolo sanitario elettronico della Regione Toscana. Una finestra in più, una piccola grande innovazione grazie alla quale i donatori possono consultare più rapidamente e comodamente i risultati degli esami del sangue effettuati. Ma non solo.
Come spiega a DonatoriH24 la direttrice del Centro regionale sangue, Simona Carli, “chi dona avrà i risultati all’interno di una sezione dedicata. Si tratta di un modo per ringraziare le persone che da tempo hanno intrapreso questa scelta e anche per incentivare coloro che ancora non sono donatori. Il fatto che ci sia una cartella ad hoc speriamo possa rappresentare uno stimolo in più per chi, vedendola, voglia intraprendere questo percorso”.
Il meccanismo è semplicissimo. I referti dei donatori, generalmente prodotti dai laboratori centrali delle aziende sanitarie, vengono segnati con un “Tag”, in modo da permetterne il riconoscimento informatico. Questa taggatura consente di inserirli nel Fse, in un folder creato ad hoc, denominato appunto “Referto Trasfusionale”.
Al momento il servizio è attivo a Firenze (nelle strutture del Careggi e del Meyer), Pistoia, Empoli, Viareggio, Massa, Pisa, Grosseto: “Contiamo entro la fine dell’anno di estenderlo all’intero territorio regionale – prosegue la dottoressa -. Per noi è un modo per facilitare la vita quotidiana di chi, senza chiedere nulla in cambio, contribuisce a garantire cure e terapie a tante persone. Il percorso dell’innovazione all’interno del nostro Sistema sangue deve passare anche da queste cose: un piccolo gesto per dire grazie ai nostri donatori di sangue e plasma“.
Soddisfatto per questa nuova introduzione anche il presidente di Avis Toscana, Adelmo Agnolucci: “Da tempo stavamo lavorando a questo progetto insieme al Centro regionale sangue per ottenere i referti attraverso la tessera sanitaria. Un’innovazione preziosa non solo perché permette di risalire con facilità, e in qualsiasi momento, al percorso trasfusionale di ognuno, ma anche perché offre garanzie solide al rispetto della privacy dei donatori”.