In solo dieci anni, in Italia, le patologie oncologiche sono aumentate fino al 90 per cento. L’incremento massimo, secondo i più recenti dati raccolti dal ministero della Salute, riguarda le zone più inquinate. Il cancro alla tiroide, il tumore alla mammella e il mesotelioma sono i tumori più diffusi in queste aree.
Il dato più preoccupante di tutti riguarda i bambini e i giovani: la maggiore incidenza di tumori si registra nei bambini tra 0 e 14 anni e negli adolescenti tra i 15 e i 19 anni nell’area del Sud Europa che comprende, oltre all’Italia, Cipro, Malta, Croazia, Spagna e Portogallo (i dati sono emersi da uno studio condotto in 62 Paesi dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc), in collaborazione con l’Associazione Internazionale dei Registri del Cancro).
Il 15 febbraio è la giornata mondiale contro il cancro infantile (International Childhood Cancer Day – ICCD). Una data scelta dall’Organizzazione mondiale della sanità nel 2002 per informare e affrontare ogni anno le problematiche dei bambini e degli adolescenti colpiti da tumore, ma anche della popolazione dei lungo sopravviventi e sostenere le loro famiglie.
In tutto il mondo, le associazioni dei familiari di bambini e adolescenti colpiti dal cancro, unite nel network globale Childhood Cancer International – CCI, danno vita a iniziative scientifiche e di sensibilizzazione, di sostegno e vicinanza ai bambini, agli adolescenti e alle loro famiglie.
Quest’anno il CCI, a livello mondiale, ha posto l’attenzione sul fatto che in molti paesi a basso reddito è molto difficile accedere alle cure e che a questo si aggiunge la quasi totale “disattenzione al dolore”: secondo l’OMS (l’Organizzazione mondiale della sanità), nel 65.6% delle nazioni non viene offerto un supporto palliativo e moltissimi bambini e adolescenti malati soffrono più del dovuto.
#nomorepain e #ICCD2019 sono gli hashtag con cui condividere la propria attenzione a questa tematica sui social.
Il cancro infantile nel mondo
Il cancro nei bambini e negli adolescenti è una malattia curabile, ma continua a essere la principale causa di morte nei pazienti pediatrici, dopo le malattie infettive. L’Oms comunica che, a livello mondiale, ogni anno sono diagnosticati circa 300 mila nuovi casi (si tratta di una stima in difetto poiché in molti paesi non esiste ancora un registro). Ciò significa che ogni tre minuti nel mondo un bambino muore di cancro. Circa l’80 per cento dei malati pediatrici vive nei Paesi a basso reddito e l’80 per cento non sopravvive, a causa di una diagnosi non corretta, o dell’impossibilità di cura. Più di 100mila malati ogni anno potrebbero guarire se anche a loro fosse garantita una tempestiva diagnosi e l’accesso alle cure al pari dei loro coetanei dei paesi più sviluppati.
I dati che riguardano l’Italia
Il Ministero della Salute comunica che, ogni anno, si ammalano di tumore (linfomi e tumori solidi) o leucemia circa 1,4 mila bambini e 800 adolescenti. E stima che oggi in Italia ci siano più di 44mila persone che hanno avuto un tumore da bambini e la loro età media è attualmente attorno ai 30 anni.
Grazie ai progressi degli ultimi decenni, circa l’80% dei malati guarisce, mentre per il restante 20% ancora non sono state individuate terapie efficaci. Negli ultimi anni però si sono raggiunti eccellenti livelli di cura e di guarigione per le leucemie e i linfomi, ma rimangono ancora basse le guarigione per i tumori cerebrali, i neuroblastomi e gli osteosarcomi.