Utilizzare il sangue del paziente per rigenerare i tessuti, evitando l’intervento chirurgico. È il trattamento, conosciuto come Prp (Platelet-Rich Plasma, cioè plasma ricco di piastrine), che ha scelto il calciatore del Paris Saint Germain, Neymar, per recuperare dall’infortunio al quinto metatarso del piede destro. Il brasiliano rischia di rimanere lontano dal terreno di gioco per circa dieci settimane.
Il procedimento consiste nella separazione del plasma dal sangue, per essere poi iniettato dove c’è il problema da curare con l’obiettivo di rigenerare il più rapidamente possibile le lesioni nei tessuti muscolari, nei tendini o nella cartilagine. Un tipo di intervento che viene utilizzato spesso per gli infortuni rimediati dagli sportivi. Due anni fa, infatti, la stessa procedura venne adottata per un altro calciatore, l’attaccante del Manchester City, Gabriel Jesus.
Il Prp è un prodotto di origine ematica. Si prepara prelevando il sangue venoso che, successivamente, viene sottoposto a una doppia centrifugazione e poi concentrato. Questo tipo di lavorazione consente di ottenere dalle quattro alle dieci provette di concentrato piastrinico, dopo circa quattro ore dal prelievo, in relazione alla quantità di sangue prelevato. Una volta effettuati i controlli sulla qualità e gli esami microbiologici su un campione di Prp ottenuto, le provette vengono conservate alla temperatura di -30°C.
Le piastrine, di cui è ricco, rilasciano sostanze e fattori di crescita che favoriscono la riparazione dei tessuti, in particolare quando si parla di lesioni cartilaginee o di artrosi precoce del ginocchio.