Uno degli argomenti più spinosi a cui un giovane donatore va incontro è l’utilizzo di droghe leggere. Il consumo di droghe e donazione del sangue è infatti un argomento che solleva molti dibattiti e le norme, in Italia, possono variare da regione a regione.
È necessario innanzitutto fare una distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti. Viene escluso a priori chi assume o ha assunto per via endovenosa sostanze stupefacenti (come l’eroina) o chi ha fatto uso di altre droghe rientranti nella categoria “pesanti” (cocaina, oppioidi, anfetamine, mdma, stimolanti, benzodiazepine e sostanze allucinogene come l’Lsd).
Se quindi per quelle pesanti è prevista l’esclusione definitiva e irrevocabile dalla donazione, per quanto riguarda quelle leggere, ovvero la cannabis, devono trascorrere almeno 20 giorni dall’ultima assunzione.
In generale, i donatori che hanno assunto marijuana e derivati non vengono rifiutati a priori, tuttavia ci sono direttive molto rigorose che impongono di presentarsi lucidi ai prelievi.
Secondo la Croce Rossa infatti: «Il donatore deve generalmente essere sano e sentirsi in piena salute al momento di donare il suo sangue. I potenziali donatori devono dormire bene, seguire una dieta equilibrata e bere molti liquidi almeno due ore prima di essere sottoposti al prelievo».
Anche se per l’assunzione di cannabis non esistono test specifici durante la visita per la donazione, le banche del sangue e i centri trasfusionali cercano di verificare tutti i possibili segnali d’allarme. Ad esempio, a tutti i potenziali donatori vengono richieste le analisi del sangue prima di procedere alla trasfusione.
Le norme però cambiano da Stato a Stato. In alcuni Paesi europei se si viene trovati positivi alla cannabis non si può donare il sangue. In questi casi la marijuana viene considerata come un “agente contaminante del sangue“. La Norvegia, ad esempio, vieta categoricamente a tutti i fumatori di cannabis di donare il proprio sangue. Dovranno astenersi dal suo consumo almeno per un anno prima di poter donare nuovamente il sangue.
Questo perché i cannabinoidi hanno la capacità di influenzare il metabolismo e il flusso sanguigno e, di fatto, la marijuana assunta dal donatore potrebbe entrare, pur in minime concentrazioni, nel flusso sanguigno del ricevente.
I consigli quindi sono quelli di non fare uso di cannabis a scopo ricreativo almeno 20 giorni prima di donare sangue. Se invece il consumo di marijuana è a fini terapeutici è necessario consultare il proprio medico prima di decidere di sottoporsi alla donazione di sangue.