Una donna, madre, che allatta al seno un neonato e alla quale viene porto un altro bambino da accudire: un’immagine di intima generosità che infonde serenità e sicurezza. Visibile a centinaia di metri di distanza, è questa l’opera dipinta sulla grande parete esterna della sede Avis di Ragusa dal writer di fama mondiale, Guido Van Helten, per celebrare i quarant’anni dell’associazione di donatori siciliana.
L’artista è stato scelto «grazie alla collaborazione con il festival “FestiWall”» spiega Paolo Roccuzzo, presidente di Avis Ragusa, a DonatoriH24. Durante l’ultima edizione della manifestazione di street art ragusana, Van Helten aveva realizzato “L’attesa” sul doppio prospetto esterno del liceo classico della città, vicino alla sede comunale dell’Avis. «Quello che aveva dipinto durante il festival ci è sembrato in perfetta sintonia con lo spirito di Avis, per questo gli abbiamo proposto di lavorare alla parete esterna della nostra sede» continua il presidente.
Van Helten spiega invece come abbia voluto intrecciare l’iconografia classica, attraverso i grandi maestri che hanno trattato il tema della carità per poi «trasportarla sulla grande tradizione degli scalpellini iblei, visitando gli splendidi palazzi barocchi di Ragusa Ibla, le sculture del cimitero monumentale, il museo Archeologico di Ragusa» e conclude: «Mi piacerebbe che l’opera finita possa diventare il simbolo moderno di questa importante associazione».
Ecco che infatti i temi di generosità, accoglienza, assistenza e protezione racchiusi nella figura di quella madre, così espressi grazie all’opera pubblica di street art, diventano parte dell’estetica urbana e, anche, dei cittadini che la osservano e la vivono.
Così, la strada che da via Risorgimento porta alla città antica offre anche di notte, il punto di vista più suggestivo per ammirare il murale, attraverso un’ottica esterna dal contesto urbano.
L’Avis di Ragusa, in occasione del quarantennale, ringrazia la città e tutti i donatori che, nel tempo l’hanno fatta diventare grande, con questo omaggio particolare. «Abbiamo tradotto la proposta che arrivava dai collaboratori più giovani coinvolgendo in un progetto di collaborazione Vincenzo Cascone, curatore della manifestazione Festiwall, festival d’arte pubblica di Ragusa, che ogni anno ha fatto nascere diverse opere pubbliche murali all’interno del tessuto urbano» spiega il presidente. Roccuzzo ha ricordato anche i successi che hanno trasformato la città di Ragusa in capitale d’Italia per numero di donazioni, «si contano, per il 2018, 143 donazioni su mille abitanti e 208 unità di sangue ogni mille abitanti» riferisce, facendo il paragone con l’Irlanda, stato europeo che raccoglie più sangue con una media di 70 donatori su mille abitanti e 110 unità.