La mancanza di personale per i centri di raccolta sangue ha rappresentato per anni un nodo per tutto il sistema. Per scioglierlo, forse definitivamente, il legislatore ha di recente approvato l’ultimo decreto “Milleproroghe” che permette ai medici specializzandi la possibilità di prestare la propria collaborazione con le associazioni non più solo in forma volontaria e gratuita, ma anche in forma occasionale con contratto libero-professionale.
In tale direzione, Avis ha stretto un accordo con le due più importanti sigle nel mondo medico, Anaao Assomed (il sindacato dei medici ospedalieri) e l’associazione Als Liberi Specializzandi.
L’associazione guidata da Gianpietro Briola lanciato una piattaforma online tramite la quale i medici già in formazione e coloro che inizieranno il loro percorso formativo a fine 2024 possono manifestare il proprio interesse e collaborare alla raccolta di sangue ed emocomponenti. Una volta effettuato l’accesso da questo link, andranno inseriti i dati personali e la regione di interesse per svolgere l’attività sanitaria richiesta.
“Siamo molto lieti – commenta Briola – di essere riusciti a dare concretezza a questo progetto. Raccogliere le disponibilità dei medici specializzandi significa andare incontro alle esigenze dei vari centri trasfusionali, troppe volte in difficoltà per la carenza di personale sanitario. Aggiungo anche che è significativo che un passo del genere venga annunciato proprio in un periodo dell’anno tradizionalmente critico come l’estate per volumi di sangue ed emocomponenti raccolti. Mi auguro che questa collaborazione, per la quale ringrazio nuovamente Anaao Assomed e Als Liberi Specializzandi, fornisca una spinta decisiva per consolidare ancora di più l’autosufficienza nazionale di globuli rossi e per aiutarci a centrare, quanto prima, quella di farmaci plasmaderivati”.
“Questo accordo rappresenta un passo avanti importante – spiega Pierino di Silverio, segretario nazionale di Anaao – perché è la naturale conseguenza di una normativa da noi fortemente auspicata ed ottenuta, ovvero la retribuzione dei medici specializzandi che, in quanto professionisti che erogano salute, devono essere retribuiti quando compiono qualsiasi atto medico. Si lavora gratuitamente non in forma obbligata, ma solo e soltanto se si decide autonomamente di farlo come attività di volontariato”.
“Davanti ad un inquadramento formativo fermo al 1999, in cui i medici specializzandi sono retribuiti 1650 euro al mese e sono costretti a subire decine di incompatibilità lavorative, questa opportunità ha una triplice finalità: formativa, lavorativa e retributiva – dichiara Massimo Minerva, presidente nazionale Als –. Lo specializzando, quando termina il proprio turno, ha tutto il diritto di poter compiere attività lavorative in cui viene richiesta la sola laurea in medicina”.