Allarme del presidente di Avis Lombardia: “Buco di oltre due milioni”

2023-02-10T15:16:49+01:00 30 Gennaio 2023|Attualità|

“Le Avis del nostro territorio sono fortemente in difficoltà”. L’allarme è del presidente di Avis Lombardia, Oscar Bianchi, che, tramite il sito ufficiale dell’associazione, lancia un sos al sistema sanitario nazionale.

“Il sistema regionale associativo è in perdita di oltre 2 milioni di euro – spiega Bianchi -, una perdita coperta, fino a oggi, dalle Avis Lombarde, che hanno utilizzato le loro risorse accantonate in 95 anni, risorse sottratte all’attività statutaria dell’associazione, e non destinate alla copertura dell’aumento dei costi sanitari, che sono esclusivamente di competenza del sistema pubblico. Abbiamo lavorato in tutti questi mesi per addivenire a una soluzione con Regione Lombardia, ma, pur trovando apertura da parte della politica, abbiamo trovato uno scoglio al momento insormontabile, quello dell’ambito tecnico”. 

Le richieste dell’associazione sono di mettere in sicurezza il sistema trasfusionale lombardo, aprire un percorso di programmazione e pianificazione e tutelare la donazione a servizio del malato.

Secondo l’Avis, le tariffe previste dalla convenzione Stato – Regioni, il cui schema tipo è stato approvato l’8 luglio 2021, risultano insufficienti, perché basate su dati economici del 2017 che oggi hanno avuto più incrementi e anche di notevole entità.

“Il sistema sangue – continua il presidente – non è emergenza e urgenza. È programmazione e pianificazione. Dobbiamo muoverci dentro un sistema che risponda alla necessità quotidiana di cura delle persone attraverso il sangue ed emoderivati. Serve un cambiamento di rotta di carattere strutturale, facilmente attuabile, spostando la gestione del sangue dentro la direzione generale Welfare. Anche al fine di non doversi trovare nuovamente in una condizione come quella attuale, dove la parte tecnica rallenta l’obiettivo che è sì politico, ma soprattutto etico e a servizio del malato”.

“La sostenibilità dell’attività associativa, – conclude Oscar Bianchi – che ricopre un ruolo di importanza primaria a livello regionale e nazionale, e la necessità di programmare il sistema trasfusionale, sono passi fondamentali che vanno a rimarcare la centralità della donazione a servizio del malato, che necessita di essere tutelata a ogni costo”.