L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato l’epidemia di vaiolo delle scimmie un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale. Il diffondersi del virus, scoppiato a inizio maggio, si riverbera inevitabilmente sul sistema sangue.
Secondo gli scienziati, l’infezione non si diffonde facilmente tra le persone. Studi confermano che l’Mpx può essere trasmesso attraverso le goccioline respiratorie durante il contatto diretto e prolungato faccia a faccia. Inoltre, il vaiolo delle scimmie può essere trasmesso per contatto diretto con i fluidi corporei di una persona infetta, attraverso il contatto della mucosa o della pelle non integra con lesioni, eruzioni cutanee aperte o attraverso oggetti contaminati, come lenzuola o indumenti.
Il periodo di incubazione è solitamente tra i 6 e i 13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni. Sulla base del diffondersi del virus e sui dati dell’Oms, il Centro nazionale sangue ha diramato un breve vademecum conoscitivo: non sono mai stati documentati casi di trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie attraverso SoHo (sostanze di origine umana come organi per trapianti, midollo osseo o sangue cordonale per trapianto – sangue per trasfusione, plasma per trasfusione e plasma per produzione di medicinali plasma derivati); sono stati segnalati casi di trasmissione del virus da madre a figlio durante la gravidanza e studi sugli animali mostrano la presenza di virus nel sangue, nei tessuti e negli organi di animali infetti; è stata dimostrata l’esistenza di viremia (presenza di particelle virali nel sistema sanguigno); la durata della viremia non è chiara e non ci sono dati sulla viremia nei pazienti asintomatici.
Non si può attualmente escludere che l’Mpx sia trasmissibile attraverso le SoHo, quindi il Cns ha diramato una serie di linee guida a tutela del binario donatore – ricevente: rafforzare l’anamnesi sul donatore prestando particolare attenzione a contatti stretti con casi umani di Mpx (confermati o sospetti), a contatti con animali infetti o a recenti viaggi in aree affette da casi autoctoni confermati di Mpx; applicare il criterio di sospensione temporanea di 21 giorni, dall’ultimo giorno di esposizione, per i donatori con anamnesi per contatto stretto con casi confermati o sospetti di Mpx; atteso che lo stadio prodromico di Mpx varia in durata (1 – 4 giorni) e i sintomi possono essere aspecifici e lievi o assenti, eseguire un attento esame per eventuali segni di infezione anche dopo la scadenza del periodo di differimento (almeno 21 giorni dall’ultimo giorno di esposizione). L’esame non deve trascurare sintomi lievi e non specifici come mal di testa o affaticamento o lesioni cutanee anogenitali.
In Italia, i casi positivi al vaiolo delle scimmie sono 426. Il ministero della Salute ritiene l’epidemia sotto controllo ma continua a monitorare la situazione con grande attenzione.