Nelle malattie del sangue denominate sindromi mielodisplastiche, considerate a volte l’anticamera del tumore ematologico vero e proprio, la terapia potrebbe segnare un passo avanti individuando specifici sottogruppi, in modo da personalizzare le cure già all’esordio. Uno studio italiano (primi autori Giulia Calabretto, Università di Padova, Enrico Attardi, Università di Firenze) ha preso in esame una gamma di comportamenti diversi nell’evoluzione a leucemia acuta.
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