Avis e Comuni italiani: la sinergia per promuovere il dono sul territorio

2022-02-16T15:23:20+01:00 16 Febbraio 2022|Attualità|
di Giancarlo Liviano D'Arcangelo

Avis, Fidas, Fratres e Croce Rossa lo sanno bene: niente più del lavoro quotidiano sul territorio paga in termini di diffusione della cultura del dono e reclutamento di donatori, ed è per questo che proprio Avis, l’associazione di donatori con il più alto numero di associati in tutto il Paese, circa 1 milione 300 mila, ha stretto nelle ultime ore un protocollo d’intesa con ANCI (l’Associazione nazionale comuni italiani), al fine di operare in modo ancora più efficace in termini di sensibilizzazione sui valori del dono tra le comunità, da nord a sud Italia.

AL link CHE SEGUE è possibile visionare il protocollo completo, il cui focus verte sul grande numero di attività su cui un’associazione come Avis e i Comuni potranno operare in sinergia:avis

LEGGI IL PROTCOLLO D’INTESA TRA AVIS E ANCI

Ecco i principali obiettivi che saranno perseguiti dalle parti, che vanno dalla diffusione della cultura del dono alla formazione dei giovani, dallo sviluppo di studi e ricerche all’organizzazione di eventi

1. Avviare attività continuative di confronto tese a garantire in modo stabile il raccordo e le comunicazioni tra il sistema dei Comuni e quello di AVIS;

2. Promuovere, sostenere e sviluppare iniziative volte alla crescita, tra tutte le componenti della cultura del volontariato in generale e del dono del sangue e dei suoi componenti in particolare, quale atto di partecipazione alla vita sociale ed educazione alla solidarietà;

3. Sviluppare l’esperienza maturata con l’obiettivo di intraprendere azioni di informazione che coinvolgano la popolazione, per la diffusione della cultura della salute e della solidarietà attraverso la donazione di sangue e di emocomponenti;

4. Porre in essere esperienze di ricerca e di studio, progetti e stage presso le Associazioni AVIS in collaborazione con i Comuni che trovino valenza sociale al fine di motivare e di ampliare le scelte di volontariato sociale o di servizio civile da parte di giovani, anche alla luce delle realtà esistenti nel contesto europeo;

5. Favorire, promuovere, sostenere, concorrere ad organizzare eventi, manifestazioni o altre iniziative di reciproco interesse, mirate a conseguire gli obiettivi indicati;

6. Incentivare la cultura della donazione con iniziative e comunicazioni volte all’adesione degli Amministratori locali nonché ai dipendenti dei Comuni e delle Aziende Sanitarie e ai giovani maggiorenni per invitarli a diventare donatori;

Obiettivi ambiziosi, che sono stati commentati dai due presidenti. Quello di Anci, Antonio Decaro, e Gianpietro Briola di Avis:

Avis

Gianpietro Briola

Decaro, in particolare ha dedicato l’importanza del dono in periodo di pandemia: “Tra le molte cose che abbiamo imparato in questi ultimi anni di pandemia – ha detto – voglio sottolineare l’importanza della prevenzione sanitaria e di corretti comportamenti personali e collettivi di fronte al grande tema della salute. Come ANCI, siamo convinti che la donazione del sangue sia una pratica da diffondere e agevolare per due motivi: perché è un importante sostegno al servizio sanitario pubblico nelle sue esigenze quotidiane e perché rappresenta una forma importante di partecipazione dei cittadini alla vita della propria comunità. Per questo saluto con soddisfazione la firma del protocollo d’intesa con AVIS, sulla base del quale potranno svolgersi molte iniziative positive nell’ambito delle pubbliche amministrazioni”.

incentrato sull’autosufficienza, invece, l’intervento di Gianpietro Briola: “Il nostro Paese – ha ribadito – oggi può considerarsi autosufficiente per quanto riguarda i globuli rossi, ma non ancora in riferimento ai medicinali plasmaderivati. Assicurare la salute dei donatori e garantire qualità e sicurezza in ambito trasfusionale, sono traguardi raggiungibili solo attraverso la salvaguardia del valore etico, periodico e gratuito della donazione. L’accordo stipulato con ANCI rappresenta un’occasione fondamentale per trasmettere ancora di più i valori e la mission della nostra associazione e creare un legame sempre più forte con i singoli territori in cui le sedi AVIS sono presenti”.