Dopo l’appello di Avis, perpetuato nei giorni scorsi da Gianpietro Briola, anche Croce Rossa Italiana si aggiunge al coro di chi prova a sensibilizzare i cittadini e la comunità dei donatori, al fine di evitare che le carenze estive endemiche sulla raccolta sangue – già verificatesi anche in queste ultime settimane – raggiungano livelli di emergenza.
Nei giorni scorsi abbiamo visto che il mix estate più Covid-19 sta spingendo alcune strutture sanitarie a sospendere ancora una volta le operazioni chirurgiche non necessarie, e che le associazioni di talassemici hanno lanciato un allarme affinché non siano messe a rischio le loro cure necessarie.
Il Covid-19 incide ancora molto, e secondo i dati pubblicati dal Centro Nazionale Sangue, nell’ultimo anno le donazioni sono diminuite in media del 10% su tutto il territorio nazionale per effetto del virus e della conseguente paura del contagio.
Il Covid-19 ha anche reso difficile la raccolta di sangue cordonale, e dunque il quadro generale giustifica i frequenti appelli delle associazioni e spinge anche noi di Donatorih24 a richiamare tutti i donatori periodici e non affinché possano donare prima di partire.
In tale ottica va inquadrato anche l’appello dei principali dirigenti di Croce Rossa Italiana, che come sappiano bene assieme ad Avis, Fidas e Fratres, è tra gli enti più attivi nel garantire la raccolta sangue al sistema trasfusionale italiano.
“Questi fatti, soprattutto con l’emergenza sanitaria in atto, non possono essere ignorati. Dobbiamo rivoluzionale il punto di vista e iniziare a pensare ad una vera e propria cultura della donazione del sangue e del plasma – ha detto il Presidente della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca – che deve essere sostenibile e continuativa nel tempo. Perché non dovremmo trovarci mai in una situazione di carenza. Questo può avvenire soltanto attraverso un’attenta e rigorosa programmazione delle donazioni. Il Covid-19 ci ha ricordato l’importanza del bene comune anche e soprattutto per il bene del singolo. È necessario disporre di un adeguato numero di donatori periodici, coscienti del valore del loro gesto, sui quali poter contare tutto l’anno, festività e vacanze comprese”.
Più tecnico, e votato a fotografare la situazione in modo chirurgico, l’intervento di Paolo Monorchio, Referente Nazionale per la Donazione del Sangue della CRI e Presidente del Comitato CRI di Napoli. “I primi dati che abbiamo – ha specificato Monorchio – ci dicono che le criticità riguardano l’intero territorio nazionale, ma le carenze colpiscono soprattutto molte regioni del Centro-Sud. In un momento così delicato e difficile per tutto il Paese, ognuno di noi può fare la differenza contribuendo, in maniera concreta, attraverso una donazione di sangue o di plasma. L’appello è quindi a programmare adesso la propria donazione, chiamando i centri di raccolta più vicini”.
La Croce Rossa ha anche espresso la carenza in termini numerici, quantificando in circa 400 le sacche di sangue e plasma mancanti ogni giorno.
Come aiutare allora i 1800 pazienti che di media, al giorno, hanno bisogno di sangue? Oltre alla mobilitazione sul campo delle associazioni, che è costante, Croce Rossa ha lanciato la campagna Dona che ti torna, il cui lancio è stato presentato nel video che segue:
Donare è dunque un gesto solidale che potrebbe servire a chiunque, anche a noi o ai nostri cari. Rispondere all’emergenza sangue in modo attivo e partecipe significa fare del bene comune e in definitiva anche a noi stessi, sotto tutti i punti di vista.
La regola da rispettare in questo agosto 2021 è quindi sempre la stessa: “Prima donare, poi partire”.